Al bancone il “Si Salvini chi può”, ecco il cocktail senza alcol per chi guida
L’iniziativa è del Mattorosso di Montebelluna, in provincia di Treviso, che propone una lista di prodotti “zero” nella drink list “Stasera guido io”. I gestori: «Calo drastico di consumi con il nuovo codice della strada»
“Si Salvini chi può”. Lo hanno chiamato così, scherzando sul nome del ministro: è un cocktail analcolico, con l’intento dichiarato di tutelare la patente di guida, oltre che la sicurezza di chi si mette al volante. L’iniziativa è del Mattorosso, locale montebellunese frequentatissimo soprattutto da una clientela giovane.
Dopo le birre a bassa gradazione lanciate nei giorni scorsi da due birrifici della zona (il Birrificio 17 di Castello di Godego e 32 Via dei birrai di Pederobba), ora anche i locali puntano forte sul dealcolato o sul bere a bassa gradazione.
«Abbiamo osservato, dopo l’entrata in vigore del nuovo codice della strada e l’aumento dei controlli, un calo drastico del consumo di alcolici nel nostro locale – spiega uno dei soci, Nicola Palumbo – e questo ci ha portato a fare una riflessione. Non sta a noi dire se la legge è giusta o sbagliata: c’è, prendiamo atto, e cerchiamo di dare un’offerta alternativa al consumatore».
Ecco allora la drink list “Stasera guido io”: americano zero, negroni zero, gin tonic zero, dove il fattor comune è l’assenza di alcol. E poi il cocktail a base di frutta e menta dedicato a Salvini.
«Abbiamo scherzato un po’ con il nome del ministro dei trasporti e abbiamo chiamato uno dei nostri cocktail alla frutta “Si Salvini chi può”, ci sembrava una cosa simpatica, non polemica – sottolinea Palumbo – Tramite i nostri fornitori abbiamo preso anche gin e vermouth analcolici e stilato una prima proposta, una drink list che richiama i miscelati classici, disponibile da questa sera (ieri, ndr). Vediamo se ci sarà un riscontro oppure no».
Arriveranno anche rhum e mezcal analcolici, oltre alla birra. «Magari chi fa da guidatore designato e non beve alcolici preferisce comunque gustare qualcosa che abbia certi aromi e sapori», conclude il gestore del Mattorosso.
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