Il comitato olimpico: «Pista da bob, tempi rispettati». Così la Coppa passa il test per i Giochi
Sopralluogo della delegazione del Comitato olimpico a Cortina. Accantonato definitivamente il piano B, l’impianto di Lake Placid
![Il sopralluogo del Cio e Dubi (con la cartella in mano)](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1gnzyoivjgwg1a274i4/0/dubi.webp?f=16%3A9&w=840)
«Sono stupito. Anzi: sorpreso». Christophe Dubi, direttore del Cio, promuove la pista di bob, skeleton e slittino di Cortina.
E Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina, di rimando: «Il cronoprogramma è stato rispettato».
Quindi via libera alla pista da bob di Cortina: rimesso nel cassetto il Piano B di Lake Placid. E pensare che l’Olympic Games Executive Director, Dubi appunto, lo scorso maggio dichiarava: «I lavori sono iniziati con estremo ritardo. Abbiamo statistiche che dimostrano che mai prima d’ora una pista è stata costruita in così poco tempo».
Ebbene, ieri mattina, 18 gennaio, camminando insieme al presidente Luca Zaia lungo il budello in calcestruzzo al cantiere di Ronco, Dubi ha dimostrato tutta la sua sorpresa. «Una lieta sorpresa» ha detto, «Mi complimento con voi per l’accelerata».
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E ha ringraziato anche i lavoratori della Pizzarotti indaffarati nel cantiere, oltre che Malagò e Fabio Saldini, ad di Simico e commissario di Governo. E Malagò ha commentato e ribadito: «Il cronoprogramma è rispettato». Quindi l’impianto, nella componente sportiva, sarà pronto per le pre omologazioni di fine marzo. E fra un mese e mezzo si inizierà la ghiacciatura.
Come dire che ci si è lasciati alle spalle il Piano B della pista da bob di Lake Placid. Zaia ha tenuto a rassicurare Dubi e gli altri della delegazione in visita al cantiere, che si è avanti anche con il piano di gestione futura della struttura. Oltre a Dubi, per il Cio erano presenti Pierre Ducrey e Xavier Becker.
Coppa, test passato
Ma ieri, oltre alla “promozione” della pista da bob in vista dei Giochi del 2026, c’è stato un altro esame brillantemente passato: quello dell’organizzazione del Campionato mondiale di sci femminile sempre a Cortina, test atteso in vista delle olimpiadi invernali del prossimo anno.
La straordinaria vittoria di Sofia Goggia e il terzo posto di Federica Brignone sull’Olympia delle Tofane hanno regalato ai tifosi un podio quasi del tutto azzurro, incastonato in una bellissima giornata di sole. Flavio Roda, presidente della Fisi e Stefano Longo, presidente di Fondazione Cortina, si trovavano in prima fila mentre l’atleta bergamasca tagliava il traguardo con quasi mezzo secondo di vantaggio sulla seconda e sono esplosi di gioia.
Insieme a loro hanno esultato tanti ex atleti, come Piero Gros, campione di sci alpino e attore protagonista della Valanga azzurra e Alberto Tomba, mito italiano dello sci e campione olimpico. Presente anche in questo caso il presidente Zaia, attento osservatore dal piazzale del ristorante El Camineto durante la discesa della Goggia.
A Rumerlo sono arrivati in tenuta da sci anche Demetrio Albertini e la ministra Daniela Santanché. «Parliamo di gente che si occupa di Coppa del mondo da decenni», afferma G Malagò, presidente del Coni, «Persone che hanno organizzato un eccellente Campionato del mondo in un contesto congiunturale come quello del Covid che tutti sanno quanto ha condizionato il Paese.
Sono persone, la Fondazione Cortina e il suo presidente Stefano Longo, oltre al Comitato organizzatore, che ci invidiano tutti e siamo pronti per i Giochi. Mi sembra che migliorino di anno in anno», prosegue Malagò, «Le atlete già ieri erano entusiaste da ogni punto di vista, neve e a di tutto il contesto».
«Il lavoro fatto nelle due giornate di prova e in questa prima di gara è stato ottimo», dichiara lo stesso Longo, «anche dal punto di vista della sicurezza. Ma l’esperienza è tale nei nostri ragazzi, nei nostri direttori di gara e di pista, che sono molto confidente che le cose vengano sempre fatte con grande attenzione.
L’altro aspetto a cui era attento il Cio era quello legato all’assistenza sanitaria e ai servizi sanitari: anche lì eravamo pronti. E si è visto».
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