Controlli Superbonus, i geometri: «Non tutti gli interventi faranno aumentare la rendita catastale»
I geometri veneti analizzano la situazione: «Saranno valutati caso per caso, ma bisogna rispondere al questionario». Le prime lettere per lavori superiori a 100 mila euro

«Le comunicazioni arriveranno da lunedì 31 marzo tramite pec o cassetto fiscale dell’intestatario dell’intervento. Giungeranno direttamente dalla sede centrale di Roma dell’Agenzia delle entrate e consigliamo ovviamente di rispondere al questionario per capire poi come agire».
Michele Cazzaro, presidente del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Venezia annuncia l’arrivo delle comunicazioni.
È entrato nel vivo il provvedimento, che innesca l’attività finalizzata a ottenere dai contribuenti i necessari chiarimenti sul mancato adeguamento delle rendite catastali dopo i lavori del Superbonus.
«Teniamo presente che non tutti gli interventi sono soggetti a variazione della rendita catastale, dipende dalla tipologia – aggiunge Cazzaro –. Molti sono i casi possibili e vanno valutati caso per caso».
Da lunedì sono attesi, dunque, i questionari, che arriveranno a quanti hanno realizzato i lavori e non hanno ancora comunicato le modifiche.
Secondo quanto si apprende le prime comunicazioni riguarderanno gli interventi più cospicui, con cessione del credito, partendo da crediti più alti e superiori ai 100 mila euro, e che risultano dal database dell’Agenzia ancora non essere cambiati. E poi le categorie speciali, cosiddette a rendita zero, che hanno fatto accesso al Superbonus.
Se l’adeguamento delle rendite catastali delle abitazioni è obbligatorio per tutti, nel caso ve ne siano i requisiti, sul fronte Imu ad essere interessate sono ovviamente solo le seconde abitazioni.
Nel caso non sia stata eseguita la variazione catastale correttamente si incorre in una sanzione da pagare. La variazione catastale va fatta con il supporto di professionisti tecnici abilitati.
«Gli interventi che hanno interessato l’efficientamento energetico, ma anche la ristrutturazione, vanno valutati e saranno quelli maggiormente interessati dalle comunicazioni in arrivo – spiega Michele Levorato, presidente del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Padova e della Consulta del Veneto –. Nel caso della demolizione totale e ricostruzione dell’immobile, il progettista è obbligato a chiedere l’agibilità e dunque la variazione catastale. Quest’ultimi dunque difficilmente saranno soggetti alla richiesta dell’Agenzia delle entrate».
La Manovra 2024 ha attribuito all’Agenzia il compito di effettuare specifici controlli sugli immobili oggetto di interventi agevolati con il Superbonus. Sull’indagine dell’ente per ora sono esclusi i Comuni direttamente.
«Le norme che regolano gli interventi di ristrutturazione degli edifici prevedono, a prescindere dal Superbonus, che entro 30 giorni dalla fine dei lavori vada comunicato l’aggiornamento della rendita catastale quando si è avuto un incremento del valore dell’immobile superiore al 15% – spiega il direttore di Anci Veneto, Carlo Rapicavoli –. Viene applicato questo principio consolidato. Ora c’è una novità rispetto al passato: l’Agenzia delle entrate mette insieme l’interoperabilità delle varie banche dati per conoscere tutti gli interventi eseguiti e le successive comunicazioni. Può essere che l’agenzia interagisca anche con le banche dati dei Comuni».
«Durante la genesi del Superbonus non è mai stato fatto presente questo tipo di conseguenza, anche se poteva essere ovvio che se vai a migliorare l’abitazione aumenta di conseguenza il valore catastale – dichiara il presidente di Ance Veneto, Alessandro Gerotto –. Rimane però il problema che nel nostro Paese ci sono abitazioni dove ormai non servono più, specie nei piccoli comuni dove le gente invecchia: rischiamo di diventare un paese di case vecchie ed abbandonate. Serve un grande piano edilizio nazionale, non come il Superbonus, con aiuti che siano commisurati alle reali esigenze delle famiglie».
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