Dal 2029 le grandi centrali idroelettriche apparterranno al territorio

Via libera alla legge sull’autonomia energetica derivante dall’idroelettrico: «Le nuove gare e tutto ciò che ne consegue saranno indette non più dallo Stato ma dalla Regione o dalla Provincia di Belluno, nel pieno rispetto della specificità della stessa»

Approvata la legge sull’autonomia energetica derivante dall’idroelettrico, le grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico ora appartengono al territorio. «Finalmente l’autonomia in un settore strategico come l’idroelettrico arriva anche in Veneto, grazie alla legge approvata dal consiglio regionale e che da anni sto seguendo», le prime parole dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, promotore della norma legislativa, nel commentare l’approvazione della legge relativa alle disposizioni concernenti le concessioni di grandi derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico.

«Un lavoro paziente che, partito nel 2019 grazie all'emendamento convertito in legge dell'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti (governo Conte1) al Decreto Legislativo 79 del 1999»,  dettaglia l'assessore, «ci permette di approvare una norma che fa sì che alla scadenza delle concessioni, nel 2029,  le centrali diventino di proprietà della Regione, ovvero del territorio, a costo zero».
«A caduta questo significa che le nuove gare e tutto ciò che ne consegue saranno indette non più dallo Stato ma dalla Regione o dalla Provincia di Belluno, nel pieno rispetto della specificità della stessa», prosegue Bottacin, «ma soprattutto che potremo avere un'importante potenza energetica propria con evidenti positive ricadute per tutto il territorio».
In Veneto sono ben 34 le grandi centrali, la maggior parte sono concentrate in provincia di Belluno dove se ne contano 24, a seguire Verona con 5, Vicenza tre e Treviso 2, che valgono insieme circa 4.500 gigawattora all’anno.
«Una svolta epocale, che almeno in questo settore ci porrà alla pari del Trentino», conclude Bottacin. «Direi di più, in un momento particolare come quello che stiamo vivendo ora in termini di crisi energetica, un primo passo verso quell'autonomia che i Veneti hanno votato con il referendum nel 2017 in maniera unanime e che non può che essere da tutti salutato come una grande vittoria».

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