Il gelatiere Dassie sfida il Gambero Rosso: «Esco, rinuncio ai Tre Coni»
L’artigiano del gelato pluripremiato, titolare dei negozi a Treviso, si scaglia contro i criteri di valutazione: «Obsoleti e poco meritocratici». Il suo gusto al cioccolato era stato incoronato come il migliore d’Italia
Stefano Dassie, titolare delle omonime gelaterie di Treviso e pluripremiato gelatiere, ha rinunciato al riconoscimento dei Tre Coni e ha chiesto di essere escluso dalle future valutazioni della guida. Una decisione motivata da una critica ai parametri di valutazione adottati dal Gambero Rosso, ritenuti obsoleti e poco meritocratici.
Dassie, che per 6 anni ha potuto fregiarsi dei Tre Coni e che nel 2018 ha visto il suo gelato al cioccolato incoronato come il migliore d'Italia sempre dal Gambero Rosso, non usa mezzi termini: «Negli anni non c'è stato un aggiornamento dei criteri di valutazione e si sminuiscono tanti gelatieri. Altri hanno ricevuto il premio per amicizia o per ragioni commerciali». Punta il dito sulla mancanza di chiarezza nei parametri di giudizio: «si limitano a chiedere un gelato naturale e armonioso al palato».
Quali sarebbero, secondo Dassie, gli elementi da premiare? «La qualità, l'etica, la passione, la conoscenza, lo studio, gli anni di esperienza e quindi la costanza - spiega - Nei primi due o tre anni un'azienda fa prove, errori, esperimenti e si può scegliere di risparmiare sulle materie prime abbassando la qualità, come fanno purtroppo in molti. Noi, come gruppo degli Accademici Italiani Gelatieri Artigiani, di cui sono presidente, da anni scriviamo al Gambero Rosso per proporre un tavolo di condivisione e portare avanti queste idee. Invece, ogni anno, vediamo assegnati Due Coni a gelaterie appena aperte, senza passare per il primo step, o addirittura Tre Coni a gelaterie che sono fallite durante l'anno, premiando il gelatiere per alcune qualità. È una contraddizione».
Dassie propone una visione più completa: «Qualità, etica e passione si misurano in base a come parla il gelatiere, se è presente nella propria gelateria per spiegare il gelato al cliente, se non utilizza coloranti e aromi. Vanno considerati anche la pulizia, l'immagine e la preparazione, mentre il palato è soggettivo».
La presa di posizione di Dassie è una battaglia per la valorizzazione dell'artigianato gelatiero di qualità. «Le nostre proposte sono ancora valide - conclude - e lo facciamo per il bene del nostro settore».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi