Feltrina chiusa, viabilità nel caos. I sindaci: «E lunedì tornano i tir»

Il danneggiamento del viadotto di Cornuda ha comportato la chiusura del tratto. Ci vorrà almeno una settimana per aprire una corsia della regionale

Enzo Favero
Le prime code sulla Feltrina dopo il danneggiamento del ponte
Le prime code sulla Feltrina dopo il danneggiamento del ponte

In ginocchio il collegamento tra il trevigiano ed il feltrino. Il danneggiamento al viadotto di Cornuda ha comportato la chiusura di quel tratto della Feltrina, che si aggiunge alla interruzione per lavori della linea ferroviaria Montebelluna-Feltre i cui collegamenti sono eseguiti con bus sostitutivi. Le conseguenze sulla viabilità si sono viste già venerdì pomeriggio, si sono toccate con mano sabato, e si guarda con timore soprattutto a domani, quando riprenderanno a circolare i camion.

«Venerdì pomeriggio, al semaforo in centro a Cornuda» precisa il sindaco Enrico Gallina, «c’era un chilometro di coda e in centro al paese era il caos». Che si è ripetuto sabato.

Arrivando da Montebelluna, i segnali di deviazione si trovano già alla rotonda prima del centro commerciale, ma alcuni automobilisti li hanno ignorati, proseguendo lungo la Feltrina, e trovandosi così bloccati in un chilometro e mezzo di coda. Auto quindi a passo d’uomo fino allo svincolo successivo, per uscire su via Sant’Anna, la strada che collega Cornuda a Crocetta.

Non meglio è andata a nord, in territorio di Pederobba. «Purtroppo il navigatore continua ad indirizzare il traffico lungo la strada più breve, ossia per Levada», afferma il sindaco Marco Turato. «Ho dovuto mandare i vigili urbani a regolare un po’ il traffico perché le strade sono strette e rasentano le abitazioni. E poi ora abbiamo il centro di Onigo assediato dal traffico, abbiamo perso la nostra tranquillità».

Sabato, come detto, c’era solo il traffico leggero. «Siamo preoccupati per quello che potrà succedere domani e nei prossimi giorni, quando torneranno a circolare i camion» dicono i due sindaci. «La Feltrina ha un traffico intenso, soprattutto di mezzi pesanti e i nostri paesi saranno invasi da tutti quei mezzi finché la Regionale non sarà riaperta».

Intanto il sindaco di Cornuda ha attivato il centro operativo comunale che rimarrà attivo fino al termine dell’emergenza per favorire il deflusso del traffico lungo le deviazioni. «Confidiamo» aggiungono Enrico Gallina e Marco Turato, «che Veneto Strade riapra al più presto il viadotto in modo da liberare i nostri paesi dalla morsa del traffico».

L’intervento che sta progettando la società consiste nel puntellare il ponte che sorregge il viadotto in modo da riaprire intanto una corsia della Feltrina, quella in direzione Treviso-Feltre, dove ci sono le travi in cemento armato meno danneggiate.

Ma ci vorranno alcuni giorni, nel frattempo è stata posizionata una rete per evitare la caduta di calcinacci sulla sottostante provinciale 84 di Villa Barbaro. Si confida entro Pasqua. Poi dovrà essere eseguito un intervento risolutore, ancora da definire, e i cui tempi sono incerti.

Sarà una riapertura a senso unico alternato o a senso unico in direzione nord, con le deviazioni verso sud? «Sarebbe probabilmente più funzionale fare un senso unico in direzione nord e deviare quello in direzione sud» è la riflessione di Enrico Gallina, «altrimenti con il senso unico alternato in Feltrina si formeranno lunghe code vista la mole di traffico che utilizza la strada regionale».

È stato quindi devastante per la viabilità tra Cornuda e Pederobba quel danno al ponte di via Piave, così si chiama il tratto della provinciale 84, provocato dal transito del camion che sul pianale portava una ruspa.

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