Manca personale, chiuse alcune sale alle Gallerie dell’Accademia a Venezia

Coinvolta nelle chiusure anche la stanza con il Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano. Il direttore Giulio Manieri Elia: «Abbiamo metà dei custodi previsti in organico»

Camilla Gargioni
L’ingresso delle Gallerie dell’Accademia
L’ingresso delle Gallerie dell’Accademia

C’è un nastro tendiflex che chiude l’ingresso della sala che ospita il polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano, il cui restauro è stato svelato lo scorso ottobre. Ma anche lungo il corridoio palladiano, molte porte sono chiuse e, di nuovo, le sale si possono scrutare solo sporgendosi dal nastro di nylon. Un foglio in formato A4 plastificato segnala laconico: «Sala chiusa per mancanza di personale».

Siamo alle Gallerie dell’Accademia, museo statale che ha garantito l’apertura anche nei giorni festivi con la mostra temporanea “Corpi moderni” che espone l’inestimabile “Uomo Vitruviano” di Leonardo Da Vinci.

Ma alcune sale del museo non sono accessibili al pubblico per mancanza di personale. Anche al piano terra, i cartelli si ripetono per le sale che ospitano Hayez, Canaletto, Guardi, Rosalba Carriera, il percorso va direttamente nelle sale con i capolavori di Seicento e Settecento.

«Certamente il periodo di festività non favorisce», premette il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia, «ma partiamo da un organico che conta meno della metà dei custodi che dovremmo avere: abbiamo anche cinque malattie in corso. La mancanza di personale è un problema che conosciamo, siamo i primi a soffrirne».

Manieri Elia sottolinea che per «consolare» il pubblico è da non perdere la mostra “Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione”, che insieme all’Uomo Vitruviano di Leonardo, espongono gli “Studi per la Sibilla libica” di Michelangelo e - proprio dalle collezioni delle Gallerie - la “Tempesta” e la “Vecchia” di Giorgione.

Resta però il nodo del personale. «Ricorriamo già alla guardiania integrativa, ma naturalmente questo va messo a bilancio», sottolinea Manieri Elia, «senza le malattie di questi giorni saremmo riusciti a gestire la situazione, anche perché partiamo da una programmazione del servizio a lungo termine. Ma se gli addetti alla sicurezza si ammalano, entriamo in una situazione di emergenza».

La soluzione può arrivare solo dal ministero della Cultura. A snocciolare i numeri ci pensa Franca Vanto di Fp Cgil.

«Alle Gallerie dell’Accademia abbiamo 29 addetti Afav (acronimo di assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza, ndr) a fronte di una pianta organica che ne prevede 60», sottolinea Vanto, «Ogni qualvolta poi ci sono eventi di rilievo, come l’esposizione dell’”Uomo Vitruviano”, la sicurezza all’interno diventa ancora più prioritaria».

E, se manca personale e la pianta organica è ridotta a metà, l’unica soluzione diventa chiudere sale e accorciare il percorso espositivo dove possibile.

«Il problema più grave però», continua Vanto, «è che nessuno a Roma si sta occupando di questo problema: i musei statali ormai sono retti quasi al 60 per cento da personale integrativo, quindi delle cooperative. A Venezia, poi, si aggiunge il problema del costo della vita: con 1.500 euro al mese è difficile vivere in città, quindi le persone preferiscono luoghi che abbiano costi più bassi».

In più, con l’esposizione dell’Uomo Vitruviano, le Gallerie stanno avendo un afflusso maggiore di visitatori. «In questi giorni abbiamo visto code e affluenze importanti, a maggior ragione dovremmo poter lavorare a pieno regime», afferma Vanto.

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