I macchinari della sanità veneta: 200 milioni di euro per comprarli nuovi
Aggiornato lo stanziamento Pnrr: tac, mammografi, angiografi, risonanze Ecco la lista della spesa delle Usl. Per tutte è scattata la digitalizzazione

Duecento milioni di euro per modernizzare il parco delle grandi apparecchiature degli ospedali veneti. Per comprare risonanze magnetiche, mammografi, angiografi, tac, acceleratori lineari e sistemi radiologici di varia natura, destinati a garantire ai pazienti esami sempre più precisi migliorando diagnosi e prevenzione.
La “lista della spesa” della sanità veneta è stata appena approvata dalla giunta regionale con la delibera che aggiorna gli importi degli stanziamenti a favore delle diverse aziende rispetto agli acquisti programmati, e in gran parte definiti, in occasione del varo del Piano di attuazione per l’ammodernamento tecnologico e ospedaliero. Il portafoglio di Palazzo Balbi può contare, per l’esattezza, su 197 milioni 745 mila euro, la stragrande maggioranza dei quali provenienti dall’Europa e per una piccola parte (2,8 milioni) dalle casse locali. Una somma che rappresenta un’occasione unica per aggiornare la dotazione di macchinari negli ambulatori e per mantenere quella posizione di rilievo di cui il Veneto gode in Italia.
Il report Agenas sulla modernità tecnologica della sanità italiana diffuso a febbraio (con dati aggiornati all’anno scorso e riferiti anche al privato), tributa infatti al Veneto una posizione di eccellenza nella classifica nazionale. È vero che per numero di grandi apparecchiature siamo quinti (ne abbiamo 623 in tutto su 8.228; 333 sono nel pubblico) e prima di noi vengono Lombardia che ci doppia con 1. 377, Lazio, Campania e Sicilia, ma è altrettanto certo che svettiamo per modernità delle macchine. Solo il 26,4% di esse ha infatti più di 10 anni, che è il parametro preso in considerazione per definire la qualità delle attrezzature; l’età media si aggira sui 7, 9 anni.
L’importanza dello spartiacque decennale viene ben spiegato da Milena Gabanelli e Silvia Ravizza nel libro “Codice Rosso” dove si cita l’assocazione degli ingegneri clinici: un mammografo moderno consente le immagini in 3d; le risonanze magnetiche ad alto campo garantiscono immagini più dettagliate e tempi più rapidi; una tac di ultima generazione permette di risparmiare fino all’80% di radiazioni; gli acceleratori lineari per radioterapia hanno radiazioni ionizzanti più potenti e precise. Insomma, un parco tecnologico giovane fa la differenza sulla qualità della diagnosi e della cura.
Quante e quali sono in Veneto le aziende sanitarie che più beneficeranno dei fondi? La digitalizzazione interesserà tutti gli ospedali. Per quanto riguarda i macchinari, ecco qualche esempio. A Belluno l’investimento più rilevante riguarda un acceleratore lineare da quasi 2 milioni, seguito da una risonanza magnetica 1.5. Treviso e Vittorio potranno contare su nuovi mammografi mentre Conegliano su una tac a 128 strati da oltre 600 mila euro. Mestre si arricchisce di acceleratori lineari per circa 5 milioni e poi angiografi, mammografi, gamma camere.
Nuove tac a Dolo, Venezia, Mirano, Jesolo, Portogruaro. A Rovigo un acceleratore lineare. Angiografi a Schiavonia e Cittadella: quest’ultima insieme a Camposampiero e Piove potrà contare su nuove tac. Così come Asiago, Valdagno e Vicenza. E poi una grande quantità di macchinari a Verona, in azienda ospedaliera a Padova e allo Iov . —
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