Mensa, laboratori e compiti, ecco il doposcuola in oratorio. Unica regola: no ai cellulari

A Biadene e Caonada, in provincia di Treviso, don Davide Frassetto ha aperto gli spazi delle parrocchie. Il servizio gratuito dato alle famiglie è gestito da genitori e volontari: «Così costruiamo il futuro»

Vera Manolli
Ragazzini al doposcuola in oratorio a Biadene (foto Macca)
Ragazzini al doposcuola in oratorio a Biadene (foto Macca)

Quando suona la campanella, invece di tornare a casa, fanno un piccola deviazione, per raggiungere la mensa e i laboratori. Sembra il classico dopo scuola. Non fosse che si svolge negli oratori di Biadene e di Caonada, ed è completamente gratuito grazie ai volontari. Unica regola: non si usa il telefono.

Ogni giovedì una sessantina di studenti delle scuole medie del secondo circolo viene accolta nell’oratorio di don Davide Frassetto, parroco di Biadene, sostenuto dalle volontarie Nicole Roggero e Carlisa Comazzetto promotrici del progetto.

Il venerdì si replica per gli studenti di Caonada dove nonni e mamme preparano da mangiare per tutti. Smartphone in modalità silenziosa così da permettere ai ragazzi di stare assieme, di esprimersi, e ben vengano le voci che si sovrappongono perché le cose di cui parlare sono davvero tante, lontani da quello schermo.

Dentro una scatola, solo per un’oretta, i cellulari vengono messi al sicuro, lontano da quelli sguardi che subito si sposterebbero sullo schermo al suono di un messaggio o di post pubblicato sui social. Questo è l’investimento educativo del parroco e delle volontarie che dal mese di ottobre sono riuscite ad aprire alcuni spazi dell’oratorio.

Don Davide Frassetto e la volontaria Nicole Roggero
Don Davide Frassetto e la volontaria Nicole Roggero

Ogni giovedì nella parrocchia di Biadene è una gran festa. Alle 14 suona l’ultima campanella delle medie e la carovana di adolescenti va diretta in oratorio dove ad attenderli c’è un posto a tavola, un piatto caldo e quella gioia di condividere le loro storie tra coetanei.

«È un momento molto importante per i nostri ragazzi», spiega Nicole Roggero promotrice e animatrice della parrocchia. «È davvero significativo che i più giovani socializzino senza avere distrazioni come può essere il cellulare che a volte diventa un muro che li allontana dalla realtà», continua Roggero. «Dal mese di ottobre don Davide ci ha concesso di accogliere gli studenti delle scuole medie che dopo le 14 vengono in oratorio per mangiare tutti assieme: il nostro obiettivo è, appunto, aprire l’oratorio dal lunedì al venerdì promuovendo laboratori per il doposcuola».

Solo grazie al parroco che si è reso subito disponibile e pienamente favorevole all’iniziativa proposta dalle volontarie, è stato possibile ospitare una sessantina di adolescenti per il pranzo. Per ora si tratta solo di due giorni a settimana ma sia don Davide che i pochi volontari puntano a far crescere l’iniziativa.

«Oltre, poi, ai ragazzi che si fermano per il catechismo ci sono anche gruppetti che restano a fare i compiti o altre attività sempre gestite dai noi», aggiunge don Davide, «quando si tratta di volontariato non è mai abbastanza l’aiuto».

L’oratorio, quindi, va oltre al suo significato legato alla parrocchia, e diventa oltre a un luogo di aggregazione un servizio, per altro gratuito. «Potrebbe diventare uno strumento importante per la nostra comunità e per la crescita e l’educazione delle nuove generazioni ma anche uno spazio aperto per tutti indipendentemente dall’età», sottolinea il parroco, «Per fare questo, però, c’è bisogno di collaborazione da parte di tutti e di presenza per poter crescere assieme e dare un valore aggiunto soprattutto ai nostri ragazzi».

Insomma, per le famiglie diventa un sostegno, anzi, un vero e proprio servizio per loro e per i loro figli. Per il parroco, invece, non c’è nessun ritorno economico ma solo una missione quella «di dare la possibilità di costruire una comunità amica dei giovani».

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