La morte di Toscani, tra commozione e ricordi. Benetton: «Continua a sognare»

Oliviero Toscani è morto, all'età di 82 anni, nell'ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l'aggravarsi delle sue condizioni

Oliviero Toscani con Luciano Benetton
Oliviero Toscani con Luciano Benetton

 

Il fotografo della luce, del colore, della creatività, sempre fuori dagli schemi, che anche nella malattia ha seguito la sua strada di denuncia: Oliviero Toscani è morto, all'età di 82 anni, nell'ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l'aggravarsi delle sue condizioni.

Vasto il cordoglio per la morte di Toscani, in Veneto e in tutta Italia. 

Benetton: «Continua a sognare»

«Per spiegare certe cose, semplicemente le parole non bastano. Ce l'hai insegnato tu. E allora preferiamo salutarti con un'immagine che hai scattato per noi tanti anni fa, nel 1989. Addio Oliviero. Continua a sognare». Lo scrive sui propri canali social il Gruppo Benetton, in omaggio a Oliviero Toscani. 

Per approfondire:

Zaia: «Onore a una persona geniale»

«L'amiloidosi si è portata via un personaggio capace di caratterizzare un lungo tratto di vita italiana, una mente fervida, anche quando prendeva posizioni controverse, ma sempre con coraggio e mettendoci la faccia».

Così il presidente del Veneto Luca Zaia ricorda la figura di Oliviero Toscani.

«Rendiamo onore a una persona geniale - aggiunge Zaia - che ha legato al Veneto lunghi anni della sua attività di fotografo e comunicatore di eccezionale capacità. Col suo lavoro ha di fatto cambiato i criteri basilari della comunicazione, introducendo idee singolari che, creando dibattito a vari livelli, ha contribuito a fare la fortuna dei marchi per cui ha lavorato. A tutta la sua famiglia e a chi lo ha conosciuto e apprezzato rivolgo le mie più sentite condoglianze», conclude.

Il presidente regione Toscana, Giani: «Toscani continuerà a ispirarci»

«Addio a Oliviero Toscani, maestro della fotografia e spirito libero, ha lasciato un'impronta indelebile nella comunicazione e nell'arte. La Toscana, che aveva scelto come sua dimora, perde un amico caro e un innovatore instancabile. Il suo genio creativo continuerà a ispirarci. Addio, Oliviero". Così su Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani.

Nessuna camera ardente, Toscani sarà cremato

Secondo quanto si apprende al momento la salma di Oliviero Toscani, morto all'ospedale di Cecina (Livorno), dovrebbe rimanere nella camera mortuaria della struttura ospedaliera fino a domani, 14 gennaio, quando dovrebbe essere cremata a Livorno al cimitero dei Lupi. Come già detto da Michele Emdin, il cardiologo del fotografo, non ci sarà la camera ardente.

Il fotografo milanese da decenni viveva con la famiglia in una tenuta a Casale Marittimo, borgo a cavallo delle province di Pisa e Livorno in Val di Cecina, da dove venerdì scorso è stato portato all'ospedale di Cecina per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Cappato: «Toscani amava la libertà, ha deciso lui fino alla fine»

«Oliviero era innamorato della libertà. La sua partecipazione, geniale e fuori dagli schemi, alle iniziative dell'Associazione Luca Coscioni (come per decenni è stato per il Partito radicale e Nessuno Tocchi Caino) non era il risultato di una scelta di appartenenza ideologica, ma la naturale prosecuzione nel campo della lotta politica di ciò che viveva profondamente nella vita e nell'attività artistica e professionale».

Così Marco Cappato, Tesoriere dell'associazione Luca Coscioni ricorda Oliviero Toscani. «La rottura di ogni tabù e perbenismo - aggiunge - era il frutto di una ricerca costante, fuori da ogni posizione precostituita, riuscendo così a spiazzare con un anticonformismo mai scontato o di maniera. Così è stato anche nell'affrontare la malattia e la fine della vita. 'Decido io della mia vita', disse in un messaggio rivolto ai Parlamentari italiani».

«Preparato culturalmente e idealmente a esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione individuale, del quale aveva parlato pubblicamente e a me personalmente - conclude - ha esercitato la sua libertà di lottare con ogni sua forza residua per resistere alla malattia. Ha deciso lui, fino alla fine. Grazie Oliviero»

 

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