A Padova eseguite cento resezioni pancreatiche nel 2024
Importante traguardo per la UOC Chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato dell'Azienda Ospedale Università: +30% rispetto all’anno precedente
Traguardo di successo per la UOC Chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato dell'Azienda Ospedale Università di Padova.
Nel 2024 sono state eseguite cento resezioni pancreatiche dall’équipe del prof. Umberto Cillo con un incremento del 30 per cento rispetto all’anno precedente che per altro conferma il trend in salita degli ultimi anni (76 resezioni nel 2023, 65 nel 2022).
L’Azienda si pone così nella top cinque degli ospedali italiani che si occupano di questa complessa chirurgia. Il cancro al pancreas, ad oggi è la quarta causa di morte per neoplasia ed entro il 2030 diventerà la seconda. Ci si ammala sempre più giovani, soprattutto sotto i 55 anni, e sempre più numerose sono le donne. Sebbene la genesi di questa patologia sia complessa con cause multifattoriali, fattori quali l’alcol, in particolare e altri elementi tossici ambientali hanno una rilevanza.
Un importante traguardo in percentuale di volumi quello dell'Azienda che però si affianca ai risultati in termini di risultati chirurgici perfettamente in linea con i migliori centri internazionali. La mortalità a trenta giorni, attualmente il più importante indicatore disponibile in termini di sicurezza della chirurgia, è allo zero, molto sotto il valore medio nazionale che si attesta al cinque per cento.
La degenza media è di dieci giorni con un tasso di fistola pancreatica, la più frequente complicanza per questo tipo di chirurgia, del 16 per cento in linea con gli standard riconosciuti dalla letteratura.
In venti casi è stata necessaria, vista la complessità della patologia, una resezione vascolare complessa: l’integrazione della chirurgia oncologica pancreatica con la chirurgia trapiantologica ha permesso di aumentare a dismisura la quota di pazienti che possono beneficiare di un intervento così radicale.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi