Perquisizioni nella sede fondazione Milano-Cortina, 3 indagati

Le accuse sono corruzione e turbata libertà d'incanto a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione

(FRAME) C'è anche una Lamborghini Aventador - che nuova costa più di 300mila euro - tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza di Milano a una cooperativa che in provincia di Milano opera nel settore dei trasporti e il cui amministratore è stato arrestato e portato in carcere per reati fiscali. I finanzieri, diretti dalla Procura di Monza, hanno accertato che l'uomo ha presentato oltre 330mila euro di costi di "ricerca e sviluppo" in realtà mai sostenuti, allo scopo di non versare le ritenute fiscali, i contributi previdenziali e i tributi locali così riducendo, e in alcuni casi azzerando, i debiti nei confronti dell'erario. Il valore del sequestro della Guardia di Finanza è di circa 330mila euro, cifra pari al profitto che sarebbe derivato dalla frode fiscale. ANSA/
(FRAME) C'è anche una Lamborghini Aventador - che nuova costa più di 300mila euro - tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza di Milano a una cooperativa che in provincia di Milano opera nel settore dei trasporti e il cui amministratore è stato arrestato e portato in carcere per reati fiscali. I finanzieri, diretti dalla Procura di Monza, hanno accertato che l'uomo ha presentato oltre 330mila euro di costi di "ricerca e sviluppo" in realtà mai sostenuti, allo scopo di non versare le ritenute fiscali, i contributi previdenziali e i tributi locali così riducendo, e in alcuni casi azzerando, i debiti nei confronti dell'erario. Il valore del sequestro della Guardia di Finanza è di circa 330mila euro, cifra pari al profitto che sarebbe derivato dalla frode fiscale. ANSA/

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza  ha effettuato perquisizioni, ordini di esibizione e ispezioni di sistemi informatici nelle sedi di Fondazione Milano-Cortina 2026 e di una società di Orvieto a cui sono stati assegnati i servizi digitali per l'evento.

L'operazione - coordinata dai pm di Milano Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e dall'aggiunto Tiziana Siciliano - è estesa anche agli uffici di Deloitte, subentrata all'azienda umbra. Le accuse sono corruzione e turbata libertà d'incanto a carico di tre persone, nessuna delle quali è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione. 

I tre indagati, secondo quanto si è appreso, sono l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, un ex dirigente della fondazione e l'ex rappresentante legale della Vetrya, ora Quibyt, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026.

Per "favorire l'affidamento delle gare relative al cosiddetto ecosistema digitale" alla Vetrya, l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari e l'ex dirigente Massimiliano Zuco avrebbero ricevuto da Luca Tomassini, rappresentante legale della società che si aggiudicò gli appalti, "somme di denaro e altre utilità", come "l'auto Smart per Zuco, pagata direttamente da Tomassini tramite Vetrya fin dal novembre 2019".

Quelle gare, poi, sarebbe state assegnate alla società con fatture emesse per i lavori "da parte di Vetrya e Quibyt", entrambe amministrate da Tomassini, e pagate dalla Fondazione "per importi complessivamente non inferiori" a quasi 1,9 milioni di euro.

L'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta, come si legge nel decreto di perquisizione della Procura di Milano, vede indagati Novari, Tomassini e Zuco per fatti che vanno dal marzo 2020 al marzo 2021.

Floridia (Avs), inchiesta grave ma prevedibile

"Le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026, che dovevano essere ambientalmente ed economicamente sostenibili, sono iniziate male e stanno proseguendo peggio. Un vero castello di carta che sta crollando. Un'inchiesta della Procura di Milano in queste ore sta travolgendo la Fondazione Milano-Cortina. I reati ipotizzati sono gravissimi, un macigno sulle Olimpiadi invernali del 2026. Ci auguriamo che la magistratura faccia piena luce, tutto quello che sta accadendo però, era largamente prevedibile, i segnali d'allarme c'erano. E' necessario fare chiarezza, i tempi si stanno allungando e la scadenza è vicina. Il governo deve prendere immediatamente un'iniziativa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il Ministro dello Sport Abodi, insieme al principale sponsor di questo evento, Matteo Salvini, devono spiegare agli italiani cosa sta succedendo. E come stanno spendendo soldi pubblici per una manifestazione che rischia di deturpare le nostre meravigliose montagne e di farci fare una figuraccia a livello internazionale". Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

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