Poker online, inchiesta sui calciatori: tra i nomi anche Buonaiuto del Padova
Il giocatore biancoscudato figura tra i giocatori coinvolti nell’ultima inchiesta della Procura di Milano sul gioco d’azzardo illegale: l’ha scoperto dai siti. I fatti contestati risalgono a quando militava nella Cremonese

C'è anche un calciatore del Padova, Cristian Buonaiuto, tra i nomi emersi dall'ultima inchiesta della procura di Milano sul gioco d'azzardo illegale, che non riguarderebbe le partite di calcio ma il poker online. Secondo le notizie circolate nella giornata dell’11 aprile, il fantasista biancoscudato sarebbe tra gli indagati assieme a un'altra ventina di persone, più della la metà delle quali calciatori professionisti.
Tra i nomi dei calciatori iscritti per aver scommesso illecitamente figurano quelli di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria e Nicolò Zaniolo. Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Samuele Ricci, Leandro Paredes.
L’indagine riguarda il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè l'ipotesi che abbiano partecipato non a scommesse sul calcio ma sulle piattaforme illegali a giochi non autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, in particolare alle partite di poker su tavoli online.
Al momento Buonaiuto ha smentito di aver ricevuto qualsiasi avviso di essere iscritto nel registro degli indagati. La notizia, infatti, è stata appresa sia dal diretto interessato che dalla società biancoscudata, ieri mattina da organi di stampa.
La squadra era in campo alla Guizza e mentre Buonaiuto si allenava assieme ai compagni, i dirigenti presenti a bordo campo sono stati informati delle notizie su questa indagine.
Al termine della seduta, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli ha parlato con il giocatore, il quale è caduto dalle nuvole, confermando di non essere al corrente di alcuna inchiesta che lo riguarda.
Anche per questo, il Padova ha evitato di rilasciare commenti sulla vicenda e attende sviluppi. I fatti riguardano il periodo tra il 2021 e il 2023, quando Buonaiuto vestiva la maglia della Cremonese, società da cui è stato acquistato dal Padova a titolo definitivo lo scorso gennaio.
Giochi non autorizzati
Se dovesse essere confermato il coinvolgimento del giocatore, tuttavia, non ci dovrebbero essere rischi dal punto di vista sportivo. Ai calciatori indagati, infatti, viene contestato di aver partecipato su piattaforme online a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La procura della Figc ha già chiesto gli atti alla procura di Milano, ma i giocatori rischierebbero una squalifica soltanto se avessero scommesso su partite di calcio.
La discriminante sulle conseguenze sportive del resto è tutta qui: su cosa puntavano i loro soldi i calciatori inclusi nell'indagine della procura di Milano su scommesse illegali, e sui quali la giustizia sportiva non ha ancora emesso un giudizio?
I pm milanesi hanno infatti disposto l'invio degli atti alla procura della Federcalcio. Il capo di quell'ufficio, Giuseppe Chinè, e i suoi collaboratori attendono le carte per valutarle.
I punti fermi: Fagioli e Tonali hanno già patteggiato per le loro scommesse sul calcio, il ruolo di 'collettori' di scommesse non è un profilo di illecito sportivo, ma - come spiega l'avvocato Cesare Di Cintio, socio fondatore di DCF Sport – sentito dall’ANSA – c'è l'omessa denuncia in caso si trattasse di scommesse non consentite, ovvero sul calcio; e nel caso peggiore potrebbe incidere l'art.4, quello che regola la lealtà sportiva dei tesserati.
I siti illegali di video poker
Puntare su siti illegali al video poker è sportivamente irrilevante, eventuali scommesse sul calcio invece peserebbero anche per la giustizia Figc.
«A livello penale la condotta ha rilevanza ai sensi dell'art.4 comma 3 della legge 401/1989 - spiega il legale - che disciplina la partecipazione a giochi su piattaforme non autorizzate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che prevede come sanzione l'arresto fino a tre mesi, convertibile in sanzione pecuniaria, e un'ammenda fino a 500 euro.
In termini di giustizia sportiva, c'è l'art.24 del Codice di giustizia sportiva Figc che prevede che ai calciatori è fatto divieto di scommettere, direttamente o indirettamente, su incontri ufficiali organizzati dalla Figc, Fifa e Uefa, che avvenga presso soggetti autorizzati o meno. La sanzione prevista è la squalifica non inferiore a tre anni e l'ammenda non inferiore a 25.000 euro, sanzioni che potrebbero aumentare in caso di recidiva».
L'avvocato specifica poi che «se le scommesse riguardano invece eventi diversi da quelli calcistici suddetti, la condotta non è specificatamente sanzionata dal Codice Figc».
In sostanza il poker online non pesa. Il codice di giustizia sportiva, prosegue Di Cintio, «disciplina anche l'ipotesi dell'omessa denuncia da parte di chi era a conoscenza delle scommesse e non ha informato la Procura Federale, ma ad oggi di ciò non sembra ci siano ipotesi».
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