Riciclaggio d’oro dai furti in casa: indagato un padovano e tre orefici vicentini

La maxi operazione dei carabinieri. L’artigiano di Gazzo Padovano fondeva il metallo prezioso che gli veniva portato da un pensionato di Vicenza. L’oro arrivava dai furti in casa e truffe agli anziani in tutto il Nord Est

Uno dei lingotti d'oro sequestrati dai carabinieri
Uno dei lingotti d'oro sequestrati dai carabinieri

Oltre cinquanta chili di oro sequestrati, tra lingotti e gioielli sfusi, e quasi altrettanti in argento per il valore di oltre cinque milioni di euro. Sono queste le cifre più importanti della maxi operazione dei carabinieri, coordinata dalla procura di Padova e messa in atto dai militari Nucleo investigativo. «Si tratta della più importante nel Nordest degli ultimi tempi», ha sottolineato il comandante provinciale dell’Arma, il generale Michele Cucuglielli.

Complessivamente sono stati impiegati 350 carabinieri dei comandi e stazioni locali del Veneto, nonché in Trentino ed Emilia-Romagna, per 74 perquisizioni eseguite nella mattina di oggi, giovedì 13 marzo, con l’ausilio del Quarto battaglione di Mestre e di unità aeree. Quattro le persone indagate per ricettazione e riciclaggio di denaro: si tratta di tre gioiellieri del vicentino e un artigiano di Gazzo Padovano.

L’operazione all’alba

Nelle prime ore di giovedì 13 marzo 2025, un’imponente operazione coordinata dalla procura della Repubblica di Padova ha portato all’esecuzione di sequestri e perquisizioni nelle province del Veneto, nonché a Trento e Rimini. L’operazione, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Padova con il supporto di oltre 350 militari, ha visto l’impiego del 4° Battaglione Veneto di Mestre, dei cinofili di Torreglia e del 14° Nucleo elicotteri di Belluno.

La conferenza stampa di presentazione dell'operazione al Comando provinciale die Carabinieri di Padova
La conferenza stampa di presentazione dell'operazione al Comando provinciale die Carabinieri di Padova

L’indagine, avviata nell’aprile 2024 dal Nucleo Investigativo di Padova, ha permesso di smantellare un vasto giro di riciclaggio di preziosi di provenienza illecita. Le attività investigative si sono concentrate su un ex orefice di 70 anni della provincia di Vicenza, il quale, in contatto con gruppi criminali dediti a furti e rapine, riceveva quotidianamente ingenti quantità di gioielli sottratti durante colpi in abitazioni, gioiellerie e sulla pubblica via, spesso ai danni di anziani.

Le misure cautelari

Nel corso delle indagini, gli scorsi mesi, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato otto persone per furti in abitazione nelle province di Venezia e Rovigo e un’altra per una rapina in gioielleria nel Vicentino. Complessivamente, sono stati documentati circa 730 accessi all’immobile dell’orefice da parte di soggetti, molti dei quali con precedenti per reati contro il patrimonio. A questi, l’indagato avrebbe acquistato oltre 20 chilogrammi di monili in oro, versando in cambio somme di denaro per un totale di oltre 1,35 milioni di euro.

Il materiale rubato veniva poi affidato a un complice residente a Gazzo Padovano, che all’interno di un capannone nella sua abitazione, utilizzando forni ad alta temperatura fondeva i monili trasformandoli in lingotti d’oro. Questo processo rendeva i preziosi irriconoscibili e impossibili da rintracciare, completando così il ciclo di riciclaggio.

Le indagini e i sequestri

Sulla base degli elementi raccolti, il gip del Tribunale di Padova ha emesso un decreto di sequestro preventivo eseguito nella mattinata del 13 marzo dai carabinieri del Nucleo investigativo. Il provvedimento ha riguardato i locali utilizzati per l’attività illecita, la strumentazione impiegata per la fusione e, nei confronti dell’ex orefice vicentino, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 500 mila euro, bloccati su conti correnti a lui riconducibili. Nei mesi il 70enne aveva infatti rivenduto l’oro per una cifra dichiarata di 1,8 milioni di euro. A fronte dell’acquisto per 1,35 milioni, il gip ha autorizzato il sequestro della differenza, perché ritenuta profitto del reato.

Le perquisizioni effettuate a carico di 70 indagati hanno portato al rinvenimento di ulteriori elementi a supporto delle accuse. Scaturiranno ulteriori indagini per gli eventuali furti nelle abitazioni del Nordest riconducibili ai ricettatori, anche dal riconoscimento dei gioielli ancora integri recuperati. In totale, sono stati sequestrati oltre 20 chilogrammi di oro sotto forma di lingotti e pepite, 30 chili di argento in lingotti, ulteriori 30 chili di monili in oro, gioielli e altri preziosi ancora in fase di catalogazione. Inoltre, sono stati recuperati circa 390 mila euro in contanti nascosti sotto al materasso, telefoni cellulari, radio scanner e abbigliamento riconducibile ai soggetti coinvolti.

 

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