Transumanza sul San Boldo, uno spettacolo Unesco
Domenica 26 gennaio il passaggio delle pecore della famiglia Baldessari di Bellamonte, provenienti dalla Val di Fiemme, lungo la galleria dei cento giorni. I residenti: «Una vera poesia con qualche piccolo disagio, tollerabile»
![La transumanza sul passo San Boldo](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1gwkbqq88i4qengbzii/0/1ed4.webp?f=16%3A9&w=840)
Fanno il giro della rete le foto ed i video di chi ha la fortuna d’imbattersi in un gregge che scende dalla strada e dalle galleria dei 100 giorni a Cison. Una colata bianca che esce da una galleria e passa in quella successiva.
«Una poesia», c’è chi commenta. «È vero – ammette la signora Lucia, titolare del bar ristorante Laris sul passo, davanti al quale sono soliti transitare pecore, agnelli, capre, asini, cani e ovviamente pastori -. È uno spettacolo unico, tant’è che la transumanza è patrimonio immateriale protetto dall’Unesco. Ma è anche vero che le strade restano sporche. Il gregge di domenica per fortuna è transitato con la pioggia, che ha lavato l’asfalto».
«Ed è pure vero – aggiunge – che se sei in fila, con l’auto, mentre Sali o scendi, devi pazientare per almeno mezz’ora. Comunque, niente di grave. Anche i pastori hanno diritto di vivere e di lavorare».
Il San Boldo è il valico più praticabile per le greggi che scendono dalle Dolomiti. Proprio alle spalle del ristorante Laris ci sono prati in cui viene autorizzato anche il pascolo.
![La transumanza lungo la galleria dei cento giorni](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1gwkc38yebhw1u20lb9/0/a0.webp)
Il rito antico
Quella di domenica pomeriggio è stato comunque un rito, dal sapore antico, continuato per lungo tempo, perché il gregge sembrava interminabile. Era quello della famiglia Baldessari di Bellamonte, detti “Diga”. Sono transumanti da quattro generazioni, che in autunno lasciano la Val di Fiemme per cercare l’erba in pianura, ritornando solo a primavera.
«Non è facile, oggi, fare i transumanti – ci spiega pamela Maggioni, una dele più note pastore delle Dolomiti -. Ci penalizza in particolare la burocrazia. Dobbiamo chiedere i permessi per pascolare, le autorizzazioni non solo per percorrere determinate strade, ma anche solo per attraversarle. Se sporchiamo dobbiamo pulire. E se non puliamo lo fanno i Comuni, ma veniamo multati».
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Piave, corridoi di pastori
Il Piave è uno dei corridoi più seguiti dai pastori. La transumanza è stata inserita nel 2019 dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, che ha riconosciuto il valore della pratica sulla base di una candidatura transnazionale presentata da Italia, Austria e Grecia. L’Unesco ha riconosciuto due tipi di transumanza – quella orizzontale, nelle regioni pianeggianti, e quella verticale, tipica delle aree di montagna – evidenziando l’importanza culturale di una tradizione che ha modellato le relazioni tra comunità, animali ed ecosistemi, dando origine a riti, feste e pratiche sociali che costellano l’estate a l’autunno, segno ricorrente di una pratica che si ripete da secoli con la ciclicità delle stagioni in tutte le parti del mondo.
La Coldiretti del Veneto e del Trevigiano in particolare si è fatta carico di gestire questo patrimonio. —
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