Picchia e umilia i pazienti in casa di riposo. Operatore sospeso dopo mesi di violenze
Il lavoratore di 48 anni, in servizio all’istituto Cesana – Malanotti di Vittorio Veneto, è indagato per maltrattamenti e lesioni aggravate. A incastrarlo le registrazioni con le microspie dopo le denunce raccolte dai familiari degli anziani
Un operatore socio-sanitario dell’istituto Cesana - Malanotti è finito sotto inchiesta per aver maltrattato una dozzina di ospiti della Rsa di Vittorio Veneto. L’uomo, 48 anni del posto, avrebbe approfittato del suo ruolo per percuotere, umiliare e offendere l’anziano che gli capitava sotto tiro.
A segnalare ai carabinieri gli episodi, ormai intollerabili, che si ripetevano nei reparti della Rsa, sono stati i famigliari che avevano raccolto le confidenze dei congiunti ricoverati. Ad incastrarlo sono state le intercettazioni ambientali, piazzate di nascosto dagli investigatori, all’interno dell’istituto. L’operatore è stato sospeso dal servizio ad inizio di questo mese ed è indagato per maltrattamenti e lesioni personali aggravate.
Violenze in corsia
Le violenze fisiche e psicologiche sarebbero andate avanti per mesi finché, nell’ottobre scorso, i parenti di un paziente si sono presentati nella caserma di via Boni a Vittorio Veneto per denunciare la situazione intollerabile e il clima di terrore che aleggiava durante il turno dell’operatore socio sanitario ora sospeso.
Ad attirare la loro attenzione anche alcune ecchimosi sul corpo. I carabinieri hanno così avviato delle intercettazioni ambientali per raccogliere materiale probante a carico dell’indagato. Gli atteggiamenti del 48enne erano decisamente bruschi e spicci.
L’operatore sociosanitario non si sarebbe formalizzato tanto nel seguire il protocollo per alleviare i dolori di pazienti non autosufficienti. Per esempio, per alcuni ospiti in carrozzina, non usava nemmeno il sollevatore per rimetterli a letto. Li afferrava bruscamente scaraventandoli sul materasso e provocando loro dolori così lancinanti alla schiena fino a farli urlare. Se qualcuno osava lamentarsi, prendeva un oggetto che gli capitava sotto tiro e lo lanciava in testa all’anziano.
Quelli che si risvegliavano nel cuore della notte e si alzavano dal letto, venivano costretti a tornare a distendersi con spinte e strattoni. I protocolli medici, per lui, sarebbero stati un optional. Alle violenze fisiche, attestate anche da alcuni segni sul corpo trovati sui pazienti, si sarebbero alternate anche quelle psicologiche. L’oss, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe anche aizzato altri ospiti contro l’anziano preso di mira. Gli insulti, volgari e sprezzanti, non si sarebbero contati, soprattutto nei confronti delle ospiti donne.
Clima di terrore
Insomma, un clima di terrore, secondo quanto avrebbero accertato gli investigatori dell’Arma, nel corso di una breve indagine, durante della quale sono stati raccolti elementi sufficienti per giustificare la misura della sospensione dal servizio adottata ad inizio dicembre.
All’istituto Cesana Malanotti da qualche settimana non si parla d’altro. Per l’uomo, indagato a piede libero, non rimane altro da fare che fornire la sua versione dei fatti, ma non sarà certo facile difendersi dalle accuse che gli contestano una dozzina di anziani della residenza sanitaria assistenziale vittoriese, molto nota nella zona.
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