Il veneto Mortandello è il re dei vespisti italiani: «In un anno 17 mila chilometri»
Bruno, 74 anni, papà del sindaco di Montegrotto, riceverà domenica 9 febbraio il Trofeo Gran Turismo nella sede della Piaggio. A casa tiene ben 28 Vespe, una di queste sarà utilizzata in un film: «La mia è una scelta di vita»
![Bruno Mortandello tra le sua amate Vespe](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1h2u5vf1klmeevccp9o/0/copia-di-copy-of-cesaro-fotopiran-montegrotto-bruno-mortandello-vespista.webp?f=16%3A9&w=840)
Altro che 50 Special, come cantava Cesare Cremonini con i Lunapop. Bruno Mortandello, papà del sindaco di Montegrotto Terme Riccardo, 74 anni e non sentirli, con una delle sue 28 Vespe, tutte tenute con minuziosa dovizia (a qualcuna sono stati cambiati cinque motori), l’anno scorso di chilometri ne ha percorsi 17 mila, tutti interamente lungo la Penisola.
Vincendo pure il prestigioso Trofeo Gran Turismo, ideato dal Vespa Club Italia. Domenica a Pontedera, nella mitica sede della Piaggio, si terrà la premiazione.
Ex calciatore
Mortandello senior, tra l’altro anche ex calciatore dilettanti nei ruggenti anni ’60-’70, sempre con la Fiorentina nel cuore, nonché sottufficiale dei Lagunari, questa sua passione l’ha trasmessa alla moglie Manuela e ai figli Riccardo, sindaco della cittadina termale, e Tancredi, che in Germania da qualche anno ha istituito pure un Vespa Club tedesco.
«Diciamo che questo premio è stato inaspettato: prima dello scorso anno non avevo mai partecipato a competizioni del genere. Ma una volta iscritto, mi sono detto: corro solo per vincere. Detto, fatto. Oltretutto il successo è arrivato saltando pure una tappa».
Quest’anno punta al bis? «No, quest’anno il mio obiettivo è Novi Sad, in Serbia: 3.600 chilometri, tra andata e ritorno. Amo l’avventura con le mie Vespe: ne ho 28, che coprono trent’anni di storia: dal 1955 al 1985».
Viaggiare in Vespa è meraviglioso
Quasi una passione maniacale. «Semplicemente una scelta di vita: viaggiare in Vespa è meraviglioso. Ho girato gran parte d’Europa: Norvegia, Portogallo, Irlanda, Ungheria, Francia, Belgio, Germania, Croazia. L’internazionalità della Vespa è meravigliosa». Viaggi che non finiscono nei social: «Faccio parte della vecchia generazione. Niente video: qualche selfie, quello sì. Ma non vado oltre. Però c’è una curiosità». Quale? «Una delle mie Vespe verrà utilizzata in un film ambientato negli anni ’70. Una commedia, ma non posso aggiungere altro, altrimenti quelli della produzione si arrabbiano».
Mortandello, quasi un eroe a due ruote? «Piuttosto preferisco descrivermi come uno spirito libero alla ricerca di nuovi posti da scoprire». Come andare a Capo Horn. «Eh, sarebbe meraviglioso, ma credo sia un’impresa quasi impossibile da mettere in pratica. E non mi riferisco solo all’aspetto economico: logisticamente è complicato» E ancora: «Nelle mie scorrerie mi hanno accompagnato 4-5 Vespe, che non sono affatto 50 Special, come quella della canzone». A Montegrotto, tra l’altro, l’anno scorso si è tenuto il raduno mondiale del vespisti... «E il 23 marzo ci sarà il primo raduno italiano del Ciao. Sempre su due ruote, ma questa è un’altra storia».
Dall’album dei viaggi
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