Per sei stagioni ha indossato la divisa della Pallavolo Belluno femminile. Ma sabato scorso, per la prima volta, è scesa in campo contro il Belluno dalla parte opposta della rete. Per Anna Bortoluzzi, la centrale classe 2002 che da pochissimi mesi si è trasferita a Trieste dove frequenta l’università e gioca nel locale club di B2, la partita di campionato contro le Lupe di capitan Fantinel è stata tutt’altro che una partita come le altre. Ed anche se il risultato (3-1 per le bellunesi) non ha soddisfatto le triestine, la serata da grande ex di Anna Bortoluzzi non è stata per questo meno speciale.
Che partita è stata, prima di tutto?
«Sabato abbiamo trovato un Belluno in grande forma», racconta Bortoluzzi, «capace di portare a casa dei punti importanti. Per la nostra squadra, invece, è stata una partita veramente dura. Per due settimane ci siamo allenate in poche per vari problemi e, inoltre, entrambi i palleggiatori si sono infortunati in settimana costringendoci a giocare con una formazione rimaneggiata e mai provata. Ma sicuramente potevamo tentare di conquistare qualche punto».
Com’è stato ritrovare il “tuo” Belluno?
«La situazione in campo era sicuramente particolare e devo ammettere che spesso sono scappati dei sorrisi sottorete, costringendoci a non guardarci in faccia per rimanere serie. Le ragazze sanno che le seguo sempre, guardando le dirette delle partite e che sono sempre la loro prima tifosa. Inoltre, mi ha fatto molto piacere rivedere anche tutto lo staff con cui sono cresciuta a Belluno, dagli allenatori Dario e Paolo al dirigente Claudio Casanova. A loro, ovviamente, va il mio grazie più grande per avermi cresciuta e formata, non solamente sul piano pallavolistico ma anche umano».
Che idea ti sei fatta della squadra di coach Pavei?
«Sono veramente felice per loro per il gioco espresso sabato. Immaginavo che, nonostante la presenza di ragazze giovanissime, la squadra fosse agguerrita. Le due bande Fantinel e Fioretti possono essere sicuramente definite dei pilastri fondamentali che hanno portato la squadra alla vittoria. Sono, inoltre, felice che tante giovani abbiano l’opportunità di fare subito esperienza sul campo e che possano migliorare ogni giorno sempre di più».
Ti manca la Pallavolo Belluno? Cosa vi siete dette prima o dopo la partita?
«La Pallavolo Belluno sarà sempre parte di me e sono sicura che mi mancherà sempre. I bei momenti passati in queste 6 stagioni non possono essere rimossi e sicuramente rimarranno impressi dentro di me. Le mie ex compagne sono state fondamentali negli anni passati e lo sono tutt’oggi, tant’è che molte le sento quasi ogni giorno. Sabato sera è stato come rivivere il passato, ma ovviamente in maniera diversa, il tutto immortalato da alcune foto che ci siamo scattate a fine partita, stavolta però con due divise diverse. Loro sanno quanto ci tengo, soprattutto grazie al gruppo formato dalle più piccole dell’anno scorso con Chiara Lozza, Sara Ingrosso, Miriana Casagrande, Giulia Zambon e Francesca Fioretti».
Come sta andando la tua nuova esperienza a Trieste?
«A Trieste mi sto trovando molto bene, sia dal punto di vista universitario che pallavolistico. Il cambiamento è stato totale ma convivere con le mie compagne di squadra mi ha molto aiutato. La squadra è formata da ragazze tutte nuove, stiamo creando un bel gruppo coeso. Ora vogliamo sicuramente concentrarci sulle prossime partite e continuare il bel lavoro che stiamo costruendo ogni giorno in palestra».
Sabato la Pallavolo Belluno femminile farà visita all’Union volley Jesolo, fanalino di coda del girone F. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi