Agordina, Curti lascia dopo sei anni

Seconda. Il mister: «Spero che venga capito di più il lavoro di questa società»
Christian Curti
Christian Curti

AGORDO. Sei anni possono bastare. Christian Curti ha scelto di concludere la sua avventura sulla panca dell’Agordina. Una decisione maturata già da un po’, e la mancata qualificazione ai playoff ha fatto il resto. I 48 punti non lo hanno infatti per niente soddisfatto.

«Siamo andati sotto le nostre potenzialità. Avevamo nelle corde il poter raggiungere almeno i 56 punti, e al di là dell’ultima sconfitta con il Sois che non fa testo, abbiamo sprecato un’occasione per entrare nelle prime 5».

Resta comunque un bel percorso quello svolto assieme.

«Certo, non dimentico la promozione di due stagioni fa ad esempio. Dispiace solo aver pagato a caro prezzo l’approccio sbagliato alla preparazione estiva. Abbiamo perso quattro delle prime sei partite: una sorta di cappio al collo, fatale per le nostre ambizioni. Lascio una squadra ben consolidata in categoria, e ringrazio l’attuale ds Marco Lorenzi, il predecessore Paolo Conedera, il presidente Cosmo Forcella e le altre figure della nostra realtà».

L’aspetto della mentalità però farà la differenza nelle prossime settimane - mesi, secondo Curti. E non tanto all’interno della società, quanto fuori.

«Se il sistema calcistico dell’Agordino capisce quello che l’Agordina sta facendo si potranno ottenere risultati sempre maggiori, altrimenti con i campanili si rischiano dei passi indietro. Qui il prossimo anno si prevede di avere tutte le categorie. Vuol dire vari allenamenti a settimana, tutti concentrati sul campo sussidiario e in quello principale che rischia di essere troppo sfruttato. O viene data una mano, oppure bisognerà rinunciare a qualcosa. Anche quest’anno qualche gruppo sportivo limitrofo pensava chiedessimo degli spazi perché siamo i "fighetti". Se non si vuole capire che a questa società bisogna dare un supporto concreto poi va a finire che tutti ci rimettono, partendo dai più piccoli».

Sul futuro nessuna news al momento.

«Sono disponibile ad una nuova esperienza con qualche società, altrimenti la domenica vado senza problemi a vedermi il Belluno, dedicando più tempo alla famiglia». (dapo)

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