Agordina, l’ambiente è molto carico e la crisi alle spalle

Russo: «Meritiamo la Coppa e la promozione in Seconda per il grande lavoro svolto durante tutta la stagione»
Belluno, 29 agosto 2009.i giocatori dell'alpina
Belluno, 29 agosto 2009.i giocatori dell'alpina

AGORDO. Sogni di gloria. L'Agordina è pronta alla finale di Coppa Dolomiti contro la Fulgor Farra, in programma stasera al Polisportivo, ma anche allo scontro diretto di domenica in campionato che probabilmente deciderà chi delle due vincerà il campionato.

«Cercheremo in tutti i modi di vincere», carica i suoi Mario Russo, uno dei senatori dello spogliatoio agordino, «e credo che ce lo meritiamo. Abbiamo lavorato duramente tutto l'anno, restando sempre uniti e umili, e anche la dirigenza e i tifosi meriterebbero il successo per tutto il lavoro svolto e il supporto costante che ci hanno dato».

L'Agordina per lunghi tratti ha dominato il torneo, salvo poi accusare una mini-crisi che ha permesso alla Fulgor di tornare sotto e lanciare il duello che si deciderà questa settimana in entrambe le competizioni, ma il peggio sembra passato: «In un campionato lungo credo sia normale accusare un calo prima o poi», sottolinea il difensore biancoazzurro, «anzi forse ci ha fatto bene: ci siamo ricaricati e siamo tornati più carichi sul nostro obiettivo, ossia la vittoria».

Questa sera, nella cornice del Polisportivo di Belluno, mister Curti dovrà rinunciare a Tirabeni, ma dovrebbe recuperare l'acciaccato Simone Manfroi. Chi vincerà stasera, si guadagnerà il primo posto nella graduatoria ripescaggi, ossia la quasi certezza di disputare la Seconda, obiettivo che comunque resterà in ballo anche domenica: «Loro giocano bene, individualità come Cibien le conosciamo tutti, ma non abbiamo timori. In due partite ci giochiamo due trofei, fermo restando che con ogni probabilità entrambe riusciremo a salire. Prima però bisogna giocare, e daremo tutto per regalarci una doppia vittoria, perchè nel calcio quando puoi vincere qualcosa di certo non ti accontenti».

Per l'Agordina in Seconda sarebbe un ritorno, dopo l'addio di qualche anno fa al termine di una stagione tragica caratterizzata da un solo punto e più di 100 gol subiti. Mario Russo è uno dei pochi rimasti di quel gruppo, e crede che quel ricordo possa essere una motivazione in più: «Quella stagione fu difficile, ma nel tempo ci siamo ripresi. Ora il gruppo è unito, i giocatori sono rimasti sempre più o meno quelli, ma siamo maturati nella testa. I giocatori che sono arrivati ci hanno aiutato, ma la differenza l'ha fatta la mentalità del gruppo: già nel girone di ritorno dell'anno scorso abbiamo capito di poter fare bene, e quando hai la voglia giusta diventa tutto più facile». (pera)

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