Alleghe chiede aiuto o potrebbe chiudere
ALLEGHE. Il grido di aiuto dell’Alleghe per non sparire. Ma non è un problema economico, come quello di qualche anno fa mantenere le Civette in serie A. Stavolta si tratta di un aspetto in realtà altrettanto importante. I biancorossi hanno bisogno di trovare nuovi autisti, volontari, collaboratori e accompagnatori per seguire tutte le squadre, dalla serie B all’under 7. E questo a un mese o poco più dall’uscita dalla dirigenza di un pezzo importante come Adriano Levis, uomo Luxottica, che avrebbe dovuto aumentare il proprio impegno in società.
Il momento è critico, ci sono pochissime figure in quasi tutti i settori in questo momento e serve una mano sul cuore e l’altra sulla coscienza da parte di tutti. Perché l’Alleghe è un patrimonio dell’Agordino, anzi del Bellunese tutto, e se si dovesse cominciare a perdere i pezzi sarebbe solo il primo passo verso il tramonto di questa storica società.
Per capire chi ci vorrà essere, la società ha organizzato per venerdì 26 maggio alle 20, nella sala Stoppani delle elementari di Alleghe, un dibattito aperto a tifosi, amici, simpatizzanti, e sostenitori. Si spera che ci sia gente disponibile a dare una mano.
Non si chiederà un impegno chissà quanto gravoso, ma magari la disponibilità per riportare i bambini a casa dopo l’allenamento una volta a settimana con il pulmino o così.
«Abbiamo bisogno assolutamente di aumentare i numeri dei volontari nella nostra realtà», spiega l’amministratore delegato Patrick De Silvestro. «Ogni anno è sempre più impegnativo, già da maggio tutte le squadre iniziano la preparazione andando in palestra. Questo diventa pesante se si è in pochi a fare i giri con i pulmini e così. L’anno della non iscrizione in serie A ci siamo detti di destinare le nostre risorse al vivaio, in modo da poter dare un futuro alla società. Per farlo ci occupiamo dell’andare a prendere i bambini e ragazzi a casa, riportarli, seguirli nelle partite senza chiedere sacrifici ai genitori. Però se non si muove qualcosa il rischio che certi servizi vengano meno c’è».
Anche perché, se si è in tanti, il lavoro risulta poco per tutti e quindi non sono richiesti grossi sacrifici di tempo.
«Chiaro, sarebbe già utile se molte persone dessero la loro disponibilità una volta a settimana. Questo permetterebbe continuare con i nostri progetti senza chiedere sacrifici alle famiglie. È vero poi che ci sono già delle collaborazioni con altre società, come ad esempio il Feltre, ma i nostri ragazzi vogliamo comunque accompagnarli noi dove si devono allenare, togliendo questa incombenza alle famiglie».
Serie B. L’ottimismo comunque resta, e non a caso tutte le formazioni sono state iscritte al loro campionato di competenza. Anche la serie B, dove tra l’altro è previsto un cambiamento in panchina. Dopo quattro stagioni le strade di Alessandro Fontana e delle Civette si separeranno. Pronto a subentrare, con molta probabilità, Pyry Eskola dalle giovanili. Dovrebbe infine dire basta all’hockey giocato Manuel De Toni, per il quale si vocifera essere pronto un ruolo da dirigente.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi