Alpago, Vendramin racconta la vigilia del derbyssimo

Rugby C. Domenica la sfida a Puos contro i cugini gialloblù «Il pareggio con il Castelfranco ci ha dato morale»
Di Gianluca da Poian

ALPAGO. Quello che serviva. Il pari con il Castelfranco ha impennato parecchio il morale in casa Alpago. Non era facile contro una squadra con maggior esperienza, ma i gialloverdi di coach Davide Vendramin hanno saputo prendersi un gran risultato che li tiene perfettamente in corsa per il terzo posto.

«Ho visto un belle cose sia con il Bassano ma soprattutto domenica scorsa», ammette proprio il nuovo coach alpagoto. «Eravamo un po' contati per varie esigenze, eppure ci siamo comportati alla grande. Arrivo a dire che il pareggio lo abbiamo accolto con lo stesso entusiasmo di una vittoria. Certo, per il terzo posto è dura».

Quanto pesa, in un girone così breve, la vittoria ottenuta a tavolino dai vostri cugini che affronterete domenica in casa?

«È stata una manna dal cielo per loro. Penso che davanti a tutte partano Bassano e Valsugana, poi la terza piazza ce la giochiamo noi, Belluno appunto e Castelfranco, detto che il Montebelluna sembra essere un po' più in difficoltà. Se si rispettano queste gerarchie adesso la terza piazza è difficile, dato che i gialloblù con 10 punti sono già a metà dell'opera. Poi chiaro, se domenica ci battono questo discorso cade subito, ma se vinciamo noi loro possono comunque contare su un margine importante».

Lo sentite il derby?

«È molto importante per il nostro ambiente, durante la settimana si sente l'atmosfera diversa. Magari io un po' meno essendo da Treviso, ma già il mio assistente Omar Facchin la sta vivendo con maggior attesa. Sono però belle sensazioni. Quando giocavo con il Paese ricordo benissimo i match contro Villorba e Tarvisium: sempre partite a sé, in cui la settimana che anticipava questi derby non passava più».

Del Belluno hai avuto qualche informazione? Cosa temi di più dei gialloblù?

«Lo scorso anno ho avuto modo di vederli e mettevano in mostra un buon gioco di contatto. Forse hanno perso qualcosina come individualità, ma continuano ad avere in rosa bei giocatori, con un buon centro e una buona terza linea. Penso possa venire fuori una partita parecchio interessante. L'importante è contenere il nostro entusiasmo in modo che non si trasformi in agitazione e nervosismo».

A livello di obiettivi di classifica, quanto importante sarebbe il terzo posto?

«Molto, perché ti permetterebbe da gennaio di poter lavorare più sul gioco. Mi spiego; adesso il risultato ha una valenza molto importante, perché se finisci nella seconda parte di classifica devi disputare la poule salvezza e lì ci sono sempre un po' di rischi, oltre ad aver quasi fallito la stagione. Invece la poule promozione ti permette di scendere in campo in maniera più serena, potendo così concentrarti molto più sullo sviluppo e la crescita dal punto di vista tattico».

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