Bamoussa mette dietro Boudalia e Cagnati tra le donne c’è Serafini

Il testa a testa è durato solo pochi chilometri, poi la fuga in solitaria L’entusiasmo dei vincitori per il percorso e il colpo d’occhio
Di Gianluca da Poian

BELLUNO. Un 2016 chiuso alla grande. Abdoullah Bamoussa termina l'anno che lo ha portato alle Olimpiadi di Rio al primo posto della dodicesima edizione della Santa Klaus Running. Con il tempo di 1.10.46 l'atleta alpagoto stacca i diretti rivali Boudalia e Cagnati e conquista il gradino più alto del podio, mostrandosi ancora una volta in piena forma dopo il secondo posto di domenica scorsa alla Prosecco Run di Valdobbiadene.

«Bellissima corsa su un percorso fantastico. Fa effetto vedere così tanta gente vestita di rosso e tutti i bambini pronti ad incitarti lungo le strade. Una manifestazione che sicuramente deve continuare nei prossimi anni e fa molto piacere aver ricevuto l'invito a prendervi parte. Ero contento già prima della partenza, figuratevi dopo aver vinto». Bello il duello con Boudalia, ma in realtà Bamoussa ha preso il largo. «Ha tirato molto i primi 5 km, poi ho visto che tendeva a diminuire il ritmo e quindi l'ho passato. Non riusciva più a starmi dietro e sono scappato via». 1.13.41 il tempo con cui Boudalia ha chiuso al secondo posto, dopo la vittoria dello scorso anno.

Ma l'atleta del La Piave la prende con filosofia. «Diciamo che l'obiettivo principale era divertirsi. Poi sai, alla mia età non si può più pretendere molto. Ormai ho un po' mollato, anche se chiaramente ci provo sempre, soprattutto con i rivali più forti. Detto ciò sottolineo il solito bellissimo percorso e mi sento di complimentarmi con chi ha organizzato il tutto».

A seguire l'agordino Luca Cagnati, che stoppa il cronometro a 1.14.40. «Sapevo che Bamoussa era sicuramente più forte. Pensavo di riuscire a fare gara assieme a Boudalia ma oggi non avevo una grande giornata, per cui ho cercato di tenere il mio ritmo e concludere la gara nel migliore dei modi». La Santa Klaus è un'occasione per stare assieme certo, ma guai tirarsi indietro. «Non si guarda in faccia nessuno quando si indossa il pettorale. È bello vedere tutta questa gente e questo significa che lo sport riesce ancora a raggruppare le persone». Via via tutti gli altri a partire dall'outsider Lucio Sacchet, quarto con il tempo di 1.18.39.

Tra le donne primo posto assoluto per Silvia Serafini del Cus Padova, classificatasi davanti a tutti con un buon 1.26.55. Alle sue spalle Francesca Tonin dell'Ana Feltre, che al traguardo ha dichiarato di non avere parole perché proprio non si attendeva un risultato del genere. Terza Stefania Satini dell'Atletica Dolomiti.

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