Bamoussa, nel mirino gli Europei e i Mondiali

Il mezzofondista azzurro è tornato al suo lavoro in fabbrica: «Un solo allenamento al giorno, ma sono determinato»

ALPAGO. Abdoullah Bamoussa rilancia. Dopo le Olimpiadi, l'italo marocchino di Santa Croce del Lago non si è seduto. E dopo aver ripreso la sua “vecchia” vita di operaio alla Maricell di Longarone, mette nel mirino due appuntamenti internazionali, entrambi da correre in maglia azzurra: il campionato europeo di cross, in programma a Chia (Sardegna) l'11 dicembre, e il Mondiale sui 3 mila siepi, in programma dal 5 al 13 agosto a Londra.

«Il primo grande obiettivo del dopo Rio è qualificarmi per l'Europeo di Chia», esordisce il portacolori dell'Atletica Brugnera Friulintagli. «Lo scorso anno riuscii a correre l'Europeo a Hyères, in Francia (30° posto individuale, quarto a squadre ndr). Fu il mio esordio in maglia azzurra. Mi piacerebbe tornare a indossare l'azzurro in Sardegna, ma non sarà certo una passeggiata. Dopo le Olimpiadi ho staccato un po' e ora sono indietro di tre settimane con la preparazione. Ho quindi un bel gap da colmare, ma la voglia di arrivare e l'entusiasmo non mancano di certo. Con il mio allenatore, Ezio Rover, stiamo lavorando intensamente».

A proposito di lavoro: a settembre ti è scaduta l'aspettativa e a inizio ottobre sei tornato a fare l' atleta a mezzo servizio, dopo che per oltre un anno avevi avuto la possibilità di fare il professionista. Come è stato tornare alla tua “vecchia-nuova" vita di dilettante?

«Il rientro è stato davvero tosto. Ma dopo qualche settimana mi sto abituando. Certo che non è facile: mi alzo alle quattro del mattino, forse anche qualche minuto prima. Alle cinque sono al lavoro. Finisco alle 13, dopodiché alle 13.30 sono pronto per l'allenamento. Alle 16.30 finalmente il pranzo».

Immaginiamo che il doppio allenamento giornaliero sia un ricordo.

«Ho provato a farlo ma ho resistito per una settimana soltanto. Lavorando, anche se solo al mattino, non è possibile fare due sedute. Ho cambiato il programma di preparazione rispetto all'ultimo anno, ma la determinazione è la stessa. Mi alleno qualche giorno in Alpago, qualche giorno a Vittorio Veneto, con l'amico Fabio Bernardi. Stiamo lavorando sulla velocità, perché al momento la cosa che mi manca di più è il ritmo e nel cross oltre alla potenza e a tanto muscolo serve anche il ritmo. Domenica ho corso a Igne, la “De qua e de là della passerela”, su invito di Ennio De Bona. È stata una bella prova generale, la gamba è buona. Domenica correrò a Levico, la prima prova indicativa in vista degli Europei. Sarà un test importante sulla via della Sardegna».

L'obiettivo del 2017?

«Qualificarmi per i 3 mila siepi del Mondiale di Londra. Le Olimpiadi mi hanno lasciato in eredità non solo un po' di esperienza in più ma anche maggior coraggio. In Gran Bretagna voglio esserci ed essere protagonista».

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