Bernardi: «Promuovo l’anno del Cortina però dagli stranieri mi aspettavo di più»

Parla il presidente dopo l’eliminazione ai quarti. «Il futuro di Machacka? Valuteremo insieme»
Luca de Michiel
L'attaccante Joe Basaraba
L'attaccante Joe Basaraba

CORTINA. La stagione è positiva, ma se fosse arrivata la semifinale...».
Con l’eliminazione ai quarti di finale di Alps per mano del Renon si è conclusa la scorsa settimana la stagione del Cortina. A tracciare un bilancio di questi mesi intensi è il presidente ampezzano Silvio Bernardi.
«Direi che siamo contenti di quello che è stato fatto in quest’anno. Il dispiacere di non essere arrivati in semifinale è tanto, visto che eravamo in vantaggio 2-0 nella serie e mancava davvero poco. Purtroppo alcuni nostri errori ci hanno buttato fuori dalla competizione, abbiamo perso per qualche distrazione, non di certo perché eravamo più scarsi dei nostri avversari. Abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con tutti».
Dopo un inizio difficile e condizionato dal Covid vi siete ripresi molto bene nella seconda parte di stagione.
«Sì, non è stato facile tra virus ed infortuni. In pratica non siamo mai stati al completo. Peccato perché potevamo fare meglio con tutto il roster sempre a disposizione».
Cosa ha funzionato meglio in squadra?
«Il futuro. I giovani sono cresciuti moltissimo. Hanno fatto molto bene quando sono stati chiamati in causa con delle prestazioni sopra le aspettative. Molto bene anche gli altri italiani ed i senatori dello spogliatoio. Hanno dimostrato di avere carattere, trascinando la squadra in diversi momenti complicati».
Gli stranieri dunque vi hanno deluso.
«Tutto sommato sì. Finucci ha fatto molto bene all’inizio poi si è perso, Johansson al contrario ha disputato un ottimo finale di stagione, ma prima è stato condizionato dagli infortuni. Da Basaraba ci aspettavamo molto di più, fisicamente non era preparato per fare la differenza. Abbiamo pensato di cambiarlo durante il campionato, ma poi gli infortuni ci hanno costretto a fare un’altra scelta. Salvo assolutamente Kaskinen che ha fatto una grande stagione, è giovane e l’intenzione è quella di confermarlo anche per il prossimo anno. Vedremo cosa ne pensa».
Poi c’è coach Machacka, il suo contratto è in scadenza.
«Ovviamente valuteremo insieme il da farsi. Siamo molto contenti di Ivo e dei risultati che ha raggiunto in questi due anni. I giovani sono cresciuti molto e la squadra, soprattutto nel finale, ha espresso un bel gioco. Nelle prossime settimane ci confronteremo e vedremo quale sarà la scelta migliore per entrambi».
Per quanto riguarda la parte economica invece che stagione è stata?
«Nonostante le varie difficoltà possiamo dire di essere soddisfatti anche del bilancio. Quando si pareggiano i conti è già un grosso traguardo. Gli sponsor ci hanno dato fiducia, ora chiameremo tutti cercando di confermare le partnership anche per il prossimo anno. Siamo poi sempre alla ricerca di nuove collaborazioni».
L’Alps deve ancora finire ma già si pensa al futuro. Alcune voci parlano di un Asiago verso l’ICEHL, che scenario si verrebbe a creare?
«Sarebbe veramente un problema. Un Alps senza l’Asiago andrebbe ripensata e non so se avrebbe molto senso. Saranno valutazioni da fare nelle prossime settimane, se non sbaglio entro fine aprile dovremmo saperne di più e l’intenzione dei vicentini sarà chiara. Se l’Asiago dovesse entrare in ICE l’ipotesi che ritorna è quello di un campionato italiano allargato magari ad altre realtà della Serie B».

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