Bettin a canestro sulla sirena. Per il J&W Feltre è buona la prima

Match al cardiopalma contro la Virtus Resana nel primo round per la salvezza. 

I ragazzi di Scanu si fanno rimontare. Poi il tiro e il miracolo all’ultimo secondo

Dante Damin
Luca Bettin
Luca Bettin

FELTRE

Testa e cuore valgono la vittoria per la Joint&Welding Feltre: alla Luzzo il quintetto del tecnico Scanu si impone per 70 – 68 contro il Virtus Resana all’ultimo secondo di gara, al termine di uno scontro mozzafiato e per cuori forti, aggiudicandosi la gara 1 dei playout.

La strada è ancora lunga per i padroni di casa, che per sperare nella salvezza dovranno ora affrontare il delicato match di ritorno già questo fine settimana, nell’insidiosa trasferta di sabato sera in territorio trevigiano; vincendolo si eviterebbe gara 3, chiudendo così la stagione in Serie C Silver nel migliore dei modi.

Per quanto riguarda la gara con il Resana, la J&W scende in campo nel primo quarto con Gobbo, Botti, Camazzola, Cossalter e Luca Bettin.

Al fischio d’inizio il Resana attacca a testa bassa, ma il Feltre regge l’urto e Botti suona subito la carica con i primi due punti.

I padroni di casa allungano poi con Carlo Mattiello 7-3, ma Sperti li riprende, sfondando la retroguardia feltrina.

Scanu riorganizza quindi l’assetto difensivo, e i benefici arrivano fino alla fine del parziale, che si chiude 19-14.

Le squadre ripartono con la stessa intensità nel secondo quarto, che in meno di cinque minuti proietta la J&W sul 28-20. Gli ospiti non riescono ad affondare il colpo, consentendo agli uomini di Scanu di andare all’assalto con Mattiello e Bettin, che trascinano il Feltre sul 36-23.

Campagnaro tiene però vive le speranze del Resana, ma Camazzola mette a segno una tripla da applausi (44-37), facendo ruggire la Luzzo.

Nel terzo parziale la tensione è palpabile: nonostante il Feltre conduca sul +7, il risultato è sempre in bilico, perché da un momento all’altro la partita può cambiare.

A portare un po’ di calma ci pensa lo schermo segnapunti della palestra, che si spegne per problemi elettrici.

Ciononostante, quando la partita riprende una decina di minuti più tardi, lo spettacolo non manca (57-47).

Nell’ultimo quarto accade l’impensabile.

I ragazzi di Scanu si spengono poco per volta, favorendo la rimonta ospite fino al 68-68.

La Luzzo si trasforma in una bolgia infernale, in cui non si capisce più nulla: in campo saltano gli schemi e lo scontro si sposta sul piano fisico.

È il momento forse più emozionante dell’intera partita, perché entrambe le squadre sanno che il minimo errore potrebbe essere fatale.

La battaglia prosegue finché si arriva al momento fatidico, quando mancano dieci secondi alla fine della partita: la J&W si riversa in attacco, e dalla sinistra Camazzola vede Luca Bettin dall’altra parte del campo, servendogli palla; il giocatore intercetta il passaggio del compagno, alza la testa e spedisce la palla a canestro.

In quel momento il pubblico è tutto in piedi, perché il tiro di Bettin sembra non giungere mai a destinazione, in quel canestro. E quando il punto è buono, alla Luzzo scoppia il tripudio, perché un secondo dopo l’arbitro fischia la fine della partita, sancendo di fatto la gloria feltrina (70-68).

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