Bogo: «La 24 ore è un patrimonio da tutelare»

L’assessore allo sport di Belluno interviene dopo l’allarme lanciato dagli organizzatori della corsa arrivata alla 45ª edizione

BELLUNO

«La 24 ore di San Martino è un patrimonio per Belluno e per tutto il territorio bellunese: il comune lavorerà insieme agli organizzatori e alle squadre per risolvere e problematiche emerse e dare continuità a un evento che rappresenta un pezzo importante di storia della città».

Così parla Marco Bogo, assessore allo sport del capoluogo, all’indomani della quarantacinquesima edizione della 24 ore di San Martino, l’evento podistico proposto nel fine settimana appena trascorso dalla Pro Loco Pieve Castionese.

Un’edizione, quella appena mandata in archivio, che ha fatto registrare parecchi mugugni da pare degli organizzatori e da parte delle squadre partecipanti: sotto accuse le normative sulla sicurezza che mettono sullo stesso piano grandi eventi, come concerti o partite di calcio che richiamano decine di migliaia di persone, e manifestazioni di carattere locale come la 24 ore.

Norme e controlli stanno diventando un peso eccessivo per per i volontari delle tante formazioni che animano l’evento del polisportivo, un peso a tal punto che in molti hanno espresso il proposito di non iscrivere la squadra all’edizione 2019.

Il coordinatore dell’organizzazione, Maurizio Fontanelle, domenica pomeriggio aveva espresso timori forti, affermando che «l’impressione è che le norme vengano applicate senza tenere conto delle specificità degli eventi, diventando così una mannaia. Temo che siamo arrivati a un punto di rottura».

«La 24 ore è una manifestazione storica che rappresenta un unicum in Italia ed è giusto che abbia un futuro. Come amministrazione comunale siamo pronti a sederci a un tavolo per risolvere le problematiche emerse, nel rispetto delle normative», dice Bogo. «Lo staff organizzativo della manifestazione ha in programma di convocare a breve una riunione con le squadre partecipanti: se, come credo saremo invitati, parteciperemo e ascolteremo tutto ciò che le formazioni avranno da dire. Da parte nostra, posso affermare che ci faremo promotori, presso gli altri enti, delle esigenze emerse e lavoreremo perché le normative, che è doveroso sottolineare, hanno carattere nazionale, vengano applicate con buon senso. Quello che chiedo, ma una richiesta che facciamo a tutte le associazioni che organizzano eventi sul nostro territorio, è quello di rivolgersi a tutti gli interlocutori (amministrazioni, asl, vigili del fuoco, ndr) per tempo: in questo caso abbiamo davanti un anno e quindi si potrà condividere al meglio il percorso di avvicinamento all’edizione 2019.

«La 24 ore è una manifestazione di altissimo profilo che merita di avere un futuro luminoso» dice ancora l’assessore allo sport «È un evento fatto grande dalla passione e dal lavoro i tanti volontari che lavorano insieme, un un patrimonio importante delle città, ma non solo della città, che non va disperso». —



Argomenti:24 ore

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi