Bortoli: «Voglio competere a livello internazionale»

Atletica. Dopo l’argento nei 1500 Assoluti, l’agordina è ottimista per il futuro «Sono determinata, ma devo imparare a gestire la tensione pre gara»

CANALE D'AGORDO. Elisa Bortoli non si accontenta più delle medaglie tricolori. Ora vuole diventare competitiva a livello internazionale. Dopo l’argento conquistato domenica ai Campionati italiani assoluti di Rieti sui 1500, la ragazza di Feder di Canale d'Agordo, dal 2014 all'Atletica Brescia 1950 dopo un passato all'Atletica Dolomiti, si è rimessa al lavoro. Sarà un'estate di grande impegno, con l'obiettivo principale di migliorare il personale su 800, 1500 e 3 mila e di continuare il suo personale cammino di crescita.

Da diverso tempo Elisa, 22 anni il 28 settembre, inizi agonistici nello sci (prima alpino, poi fondo, con la tuta dello Sci club Valbiois), prima di dedicarsi alla corsa, è uno dei riferimenti italiani del mezzofondo in rosa, con titoli e medaglie nelle diverse categorie. In questo 2016 ha conquistato la medaglia d'argento ai Tricolori Promesse indoor di Ancona a febbraio, un altro argento ai Campionati italiani Promesse di Bressanone a metà giugno e, appunto domenica, ancora un argento (il più prestigioso) agli assoluti di Rieti.

«Il secondo posto era il piazzamento che potevo ipotizzare alla vigilia e così è stato. Diciamo che ho centrato l'obiettivo» afferma Elisa, studentessa in Scienze farmaceutiche all'Università di Padova. «Margherita Magnani era troppo superiore. Anche se, con il senno di poi, forse qualcosa di più avrei potuto osare, perché stavo bene. Ma avendo ripreso a correre solamente a fine maggio dopo lo stop di aprile per infortunio, non sapevo esattamente quali fossero le mie condizioni e ho preferito essere prudente, partendo solo ai 500 metri. In ogni caso sono soddisfatta: ho saputo gestirmi bene, controllando la mia impulsività».

Hai accennato agli infortuni. Ti hanno limitato non poco sia quest'anno sia la passata stagione.

«Sì, il 2015 di fatto è stata una stagione persa a causa della microfrattura al femore che mi costrinse a stare ferma tre mesi. Quest'anno, a causa di una distorsione alla caviglia sinistra ho perso tutto aprile. Così, addio Giochi del Mediterraneo e addio tentativo di fare il minimo per gli Europei. Il 12 luglio dovrei gareggiare a Trento e il 17 alla 30ª edizione del Meeting Città di Padova».

Quali sono i tuoi punti di forza e quelli invece sui quali devi lavorare?

«Devo lavorare per gestire meglio la tensione pre gara. Un mio punto di forza è invece la determinazione. Non mi arrendo, voglio raggiungere fortissimamente gli obiettivi che mi prefiggo. Come, ad esempio, quello di diventare un'atleta che sappia dire la propria a livello internazionale. Sto lavorando duramente proprio per questo».

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