Botteon, 5 anni di emozioni in Daboot
Motocross freestyle. Il pilota della scuderia di Dal Farra è pronto per la stagione e spera sempre in una nuova pista
Matteo Botteon
PONTE NELLE ALPI. Cinque anni in Daboot. Matteo Botteon e il freestyle sono una cosa sola, specie nel momento in cui, cinque anni fa, è entrato ufficialmente a far parte del team guidato dal nostro Alvaro Dal Farra, uno dei “mostri sacri” italiani di questo sport. Questo speciale compleanno è dunque una buona occasione per scambiare con Botteon quattro chiacchiere, in merito a quanto vissuto durante il lustro targato Daboot.
«Ne ho vissute parecchio di esperienze, da quando Alvaro mi ha presentato il sodalizio. Tutto ciò mi ha fatto crescere molto, sia professionalmente che umanamente. Magari stiamo parlando di uno sport che a tanti sembra essere “da pazzi”, ma in realtà pure qui bisogna portare rispetto a ciò che si fa ed essere sempre presenti con la testa, oltre ad allenarsi quasi ogni giorno tra moto e palestra. Inoltre, girando tra Italia, Europa e alcune parti del mondo, ho imparato a rispettare tutti, conoscendo a fondo le tradizioni e le usanze di ogni Paese. Anche le più strane, naturalmente».
Tra le tante vostre iniziative c’è quella nobilissima della mototerapia.
«In effetti, oltre agli eventi di FMX, qualche anno fa è iniziato pure questo percorso. La mototerapia è stata ideata da Vanni Oddera, uno dei fondatori di Daboot assieme a Dal Farra. In pratica, prima degli eventi o addirittura con un’organizzazione a parte, riuniamo le associazioni di ragazzi disabili presenti nella zona e li facciamo girare in moto assieme a noi, oltre a regalargli le sempre gradite acrobazie. Sinceramente anche un’attività così ha contribuito a farmi maturare come persona. Non lo nego: all’inizio avevo dei timori, legati al comportamento da tenere con i ragazzi, salvo poi imparare che ognuno ha la sua storia. Tra l’altro ho scoperto che si gasano quasi più di noi piloti. Poi, appena scesi dalla moto, ti abbracciano, ti baciano e ti ringraziano come se avessi regalato loro la luna. Ma d’altronde ognuno può dare qualcosa di sé, non costa niente e fa stare bene te stesso e soprattutto l’altro».
Il futuro sportivo di Matteo Botteon qual è?
«Adesso si riapre la stagione dopo l’inverno. Mi sto preparando in particolare dal punto di vista fisico, considerate le giornate poco adatte ai giri in moto. In generale alterno palestra al mattino e pista nel pomeriggio, adattando le mie esigenze al tempo atmosferico e alla stagione. D’altronde, questo è freestyle! Prossimamente ho delle tappe in Toscana, a Genova e a Varazze con la mototerapia. Naturalmente usciranno altre date, anche all’estero, e appena il tempo migliorerà ho in programma di allenarmi per migliorare e cercare di partecipare ad altri eventi e gare di prestigio in giro per il mondo».
Qualche mese fa avevamo parlato della proposta di creare una pista nel Bellunese per i tanti appassionati presenti in provincia. A che punto siamo?
«Ci sto lavorando. A Ponte nelle Alpi c’era una zona apparentemente ideale, ma l’idea è stata bloccata in quanto l’area era soggetta a varie limitazioni. Ora, tra un evento e l’altro, cercherò nuovi posti. Uno l’ho già individuato a Belluno, e valuterò se c’è qualche possibilità concreta. Se qualcuno volesse indicarmi delle location, può contattarmi senza problemi».
Argomenti:motocross freestyle
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