Brancher: «La mia doppietta è inutile ma ci riproveremo con questo spirito»

Il forte attaccante bellunese stava decidendo l’incontro più importante dell’intera stagione «Il rammarico è tanto però abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare e siamo carichi» 

il protagonista

Doppietta a salve. Fabio Brancher stava per portare il Cavarzano in Promozione, quando il più bel sogno calcistico della sua vita si è interrotto. L’attaccante giallorosso si è svegliato bagnato fin sotto i parastinchi, ma per tutta la pioggia che aveva preso, senza poter festeggiare. Ricorderà a lungo i due gol di Cison, anche se non finiranno in nessun almanacco: «Il rammarico è tanto», sottolinea il bomber, «la vittoria del campionato era ormai vicina e stavamo cominciando a vederla. Mancava un tempo e avremmo potuto festeggiare qualcosa di storico. Purtroppo questi gol non servono a niente: mi dispiace tantissimo, sia per me che, soprattutto, per la squadra».

Il Cavarzano ha giocato un gran primo tempo, nonostante il finimondo che si stava scatenando su Cison di Valmarino. Un freddo talmente pungente da costringere i suoi compagni in panchina a stare stretti e il suo allenatore Max Parteli a fare esercizi di riscaldamento tutte le volte che il gioco si fermava per qualche infortunio: «Quarantacinque minuti giocati molto bene da parte di tutta la squadra. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, trovando per due volte la rete, costruendo delle altre occasioni da gol e concedendo poco ai nostri avversari».

L’approccio è stato vincente e il 4-3-3 giallorosso ha funzionato fin dal primo istante: «Siamo andati in campo con la mentalità giusta e la cattiveria necessaria. Abbiamo cercato subito di spingere, per trovare al più presto il gol. Ci siamo affidati alla forza dei nervi e alle palle lunghe, perché altro obiettivamente non si poteva fare con il campo pieno di pozzanghere. Purtroppo tutto questo non conta niente, dal momento che la gara è finita in anticipo».

I segnali sono incoraggianti per il recupero: «Direi di sì. Bisognerà ricominciare da dove abbiamo interrotto e fare lo stesso tipo di partita. Credo che questo pagherà».

C’era mai stata l’idea che l’arbitro Targhetta volesse fermare tutto? «In campo, abbiamo avuto la sensazione che volesse chiudere il primo tempo il prima possibile. Certo pensavamo di poterla portare fino in fondo». —

G.S.

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