Cadore, Piller si dimette. È possibile il ritorno di Ben
Mancavano i presupposti per proseguire assieme. Numerici soprattutto. Così Renzo Piller ha comunicato ieri sera alla società l’intenzione di dimettersi da allenatore del Cadore e il club presieduto da Attilio Del Favero ne ha preso atto.
Dunque la compagine biancorossa, penultima nel girone I di Prima Categoria con tre punti – tre pari e sette sconfitte – deve ora cercare un nuovo allenatore, il quale tra l’altro sarà subito impegnato domenica nella delicata sfida salvezza contro il Refrontolo.
Il nome prescelto sembra essere quello di Enrico Ben, a lungo guida tecnica del Cadore e che aveva lasciato nel 2019, al termine della stagione conclusa con la salvezza ai playout sul campo del San Gaetano.
Aveva poi ricoperto due campionati da direttore sportivo, entrambi interrotti causa Covid, mentre in estate la decisione di vivere un anno calcistico sabbatico.
Che sembra però presto destinata a concludersi, se accetterà la proposta.
TROPPO POCHI
«Già in estate avevo dei dubbi sul proseguire o meno la mia esperienza qui», commenta Renzo Piller, a pochi minuti dalla comunicazione della scelta a società e squadra. «Sono stato convinto soprattutto dall’insistenza dei giocatori. Però ormai mancavano i presupposti necessari. Il motivo principale delle mie dimissioni non riguarda la posizione di classifica o i risultati, perché poi alla fine nella maggior parte delle partite ce la siamo giocata. È proprio il modo di lavorare che non andava più bene».
L’ex tecnico del Sappada nel campionato Carnico che si svolge in estate prosegue la propria disamina.
«Se avevo scelto il Cadore nell’estate 2020 era per riuscire a giocare con determinate ambizioni, accompagnate da una mentalità vincente. E infatti nella porzione di campionato 2020-2021 ci trovavamo sempre con numeri importanti ad allenamento, tanto che la domenica ero costretto a mandare in tribuna tanti bravi giocatori. L’ideale sarebbe stato proseguire così, però per un motivo o per l’altro è cambiato tutto. Al momento mi trovavo a svolgere due allenamenti a settimana con una decina di ragazzi al massimo, poi al venerdì rientrano gli universitari. Mi restava poco tempo per allenare le situazioni tattiche ed infatti tante volte le sconfitte sono arrivate proprio per situazioni in cui eravamo proprio preparati. Io sono grande appassionato di calcio, però ormai mi sentivo poco utile alla causa. Se non puoi incidere come speri, allora credo sia giusto farsi da parte».
SALVEZZA
Piller comunque incoraggia la squadra, con la quale si avverte ancora l’esistenza di un forte legame.
«La rosa ogni domenica è piena di tanti giovani. Alcuni sono bravi, ad ogni modo non è corretto mandarli allo sbaraglio tutti assieme in un campionato come la Prima. È giusto dar loro modo di crescere e concedergli spazio nel momento in cui possono essere affiancati da gente di esperienza. Sono convinto il Cadore si salverà, e ripeto non mi spaventava dover lottare per tale obiettivo. Però credo la Prima Categoria debba avere una programmazione diversa».
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