Calcio a 5: la Kiwi chiama Provincia e Comune
Faggioli: «Chiusa la stagione a testa alta, ora serve un ragionamento»
Stefano Fiabane con la dirigenza della Kiwi
BELLUNO.
Mal di... enti. L'eliminazione dai play off di A2 è stata dolorosa per la Kiwi Sports, anche se l'obiettivo d'inizio stagione era molto meno ambizioso. Il presidente gialloblù Michele Faggioli è già pronto per un attento e concreto ragionamento con gli enti locali, a cominciare da Provincia e Comune e, in un secondo momento, con le aziende. Intanto, lancia un messaggio, che è un trionfo di positività.
Nessun pianto addosso, per principio e anche perché non è proprio il momento, visto come è andata la stagione: il titolo di campione d'inverno, il secondo posto, la qualificazione alla finale a otto della Coppa Italia e quella ai play off. C'è per caso qualcosa di cui lamentarsi, a parte il fatto che non si è arrivati fino in fondo, né a Genzano né a Belluno e questo fa parte del mondo dello sport?
«La Kiwi per un soffio non ha agguantato il passaggio in A1? No, secondo me la Kiwi ha guadagnato e mantenuto il secondo posto ed è arrivata a testa alta ai play off. Con il dosaggio giusto di mente, corpo e cuore ha superato ogni più rosea previsione di inizio campionato. Avevamo obiettivi ben più modesti in avvio di stagione, perché, a tutti gli effetti, non c'erano presupposti tali da ambire ad altro se non ad una buona posizione in A2. Che, tra l'altro, è ben più che dignitosa. Poi è subentrato un lavoro d'equipe eccellente, che ha permesso, per un istante, anche di sognare. A cominciare da quello del mister Bortolini, che è riuscito ad amalgamare il gruppo creando un affiatamento perfetto. Ma, parallelamente, la dedizione dei dirigenti e il lavoro instancabile dell'intero staff, che, per contenere gli ingenti costi che gravano su un team a questi livelli, si sono adattati anche a fare gli autisti in trasferte spesso lunghissime».
Le lacrime dei tifosi.
Tanta gente sabato a Lambioi. Si ripartirà anche da questa.
«E' ovvio che, all'indomani della sconfitta, in bocca resta l'amaro. Proprio per questo ringrazio la forza più grande della Kiwi: i tifosi, che ho visto con le lacrime agli occhi. Hanno mantenuto e incrementato il calore nei confronti della squadra per tutto il campionato, continuando a crederci e manifestando un grande senso di appartenenza. E posso dire con onore che la Kiwi ha messo in campo, con passione e sacrificio, tutto quello che poteva. Tutti i nostri giocatori meritano un plauso, dal primo all'ultimo, perché oltre al gioco espresso in campo, sono stati esempio serio e concreto anche per i bambini delle scuole coinvolti nel progetto "I colori dello sport", veicolando in prima persona i valori della disciplina sportiva. Una squadra sana, con un'immagine pulita è servita agli educatori impegnati nel progetto come forza trainante per raggiungere gli obiettivi prefissati».
Futuro da scrivere.
Ma adesso? «E davvero ora di fare il punto. In un momento in cui si paventano prospettive di investimenti ingenti, quasi imbarazzanti, per lo sport d'alto livello, ritengo siano maturi i tempi per promuovere un'attenta riflessione con le istituzioni - a cominciare da Provincia e Comune - e, a seguire, con gli sponsor. Cercheremo di prendere le decisioni migliori per la squadra e anche i nostri tifosi. Ricordo molto bene l'encomiabile lavoro svolto dal direttore sportivo Stefano Fiabane, dal vicepresidente Giuliano Talò e dal presidente onorario Alvise Bortolini, con i quali mi consulterò al più presto per il bene del team».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video