Capitan Mele suona la carica: «Feltrese, devi reagire»
FELTRE. È un fine anno pieno di incognite per la Feltrese, «ma niente è perduto». Da capitano, Marco Mele si mette in testa al gruppo e suona la carica: «Crediamo ancora nella salvezza».
In attesa di una decisione definitiva per panchina, con la squadra affidata per il momento a Luigi Gorza dopo l'addio di Mario Vittadello. «Non è facile trovare le parole per dire quello che sta succedendo, siamo in un momento di difficoltà, ma dobbiamo cercare in qualsiasi maniera di venirne fuori», afferma il capitano granata. «Feltre è una piazza importante, con tanta storia, quindi bisogna lavorare sodo e alzare la testa».
L'addio di Vittadello è stata una doccia fredda?
«Dobbiamo prendere quello che è venuto. Cerchiamo di sfruttare quello che il mister ci ha insegnato in questo mese e di proporlo in campo. Adesso ci stiamo allenando con Gorza, aspettiamo di vedere cosa deciderà la società, se continuare con lui, che sicuramente può fare bene anche perché ci conosce, oppure fare qualche altra scelta».
Come state vivendo questo periodo?
«Stiamo continuando ad allenarci con il massimo impegno, per cercare di fare il massimo per tirarci fuori da questa situazione. Noi giocatori dobbiamo pensare solo a lavorare sul campo, al di fuori delle scelte della società sulla guida tecnica della squadra».
Come potete riuscire a risollevarvi?
«Innanzitutto credendoci. Dobbiamo cercare di fare qualcosa, in primis per noi stessi e poi per la società».
Che clima si respira?
«L'umore è quello che ne risente per primo, quindi il lavoro di noi giocatori più esperti sarà proprio quello di cercare di dare la scossa ai più giovani. Soprattutto in questi momenti, la testa fa gran parte del lavoro. Bisogna tenere alto il morale e andare avanti, pensando che niente è perduto».
Come vedi il 2016?
«Più che chiedere qualcosa al 2016, l'augurio è di fare meglio rispetto alla prima metà di stagione. Sarà dura, ma le cose più difficili da ottenere, se arrivano, sono anche le più belle. L'esperienza dell'anno scorso insegna. Manca continuità, perché le qualità ci sono e abbiamo dimostrato in molte partite di non essere inferiori a tante altre squadre. Sarebbe importante ricominciare con il piede giusto, infilando qualche risultato positivo fin dall'inizio. Questo darebbe morale e sarebbe di grande aiuto».
Da capitano, qual è la prima cosa che hai detto alla squadra?
«Di dare il massimo. Ottenere dei risultati non è facile, ma stando uniti possiamo fare qualcosa di buono. Ci vuole anche un po' di fortuna adesso, però ce la possiamo fare. Qualcosa ci manca, ma essendo molto giovani possiamo colmare il gap tecnico con la voglia e l'entusiasmo. Sono questi aspetti che devono fare la differenza».
Cinque punti sotto la penultima, quanto è alto questo muro?
«Sembrano tanti cinque punti, ma in realtà se vinci una partita e gli altri perdono, sei subito là. È fondamentale porsi sempre un traguardo e il nostro primo obiettivo è di raggiungere l'avversaria più vicina. Negli ultimi anni non ci siamo mai trovati nella condizione di essere ultimi in classifica e dover recuperare, ma ci crediamo».
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