Carazzai: «La Dolomiti sarà pronta per il 23 a Mestre»

Parla il preparatore atletico. «La sospensione dei torneo, unita ai casi di Covid,  ci hanno

complicato un po’ le cose». Intanto l’attaccante Raimondi sta recuperando

Gianluca da Poian
Lo staff tecnico della Dolomiti Bellunesi
Lo staff tecnico della Dolomiti Bellunesi

Al lavoro, nonostante il dover districarsi tra covid, quarantene, cambi di programma, calendari incerti e giocatori da far recuperare e rimettere nella condizione migliore.

Una sosta natalizia che si sta trasformando in una sorta di preparazione aggiuntiva, per le squadre del campionato. Non fa eccezione la Dolomiti Bellunesi, la quale sta alzando i carichi in vista della ripresa delle partite ufficiali.

Intanto lavora verso il ritorno in campo Andrea Raimondi, il cui obiettivo sarebbe quello di provare ad essere a disposizione a Mestre. Si giocherà il 23 gennaio allo stadio Baracca, salvo eventuali decisioni diverse da parte della Lega Nazionale Dilettanti.

DIFFICOLTÀ

«Le difficoltà non sono mancate in questo periodo», evidenzia il preparatore atletico Nicola Carazzai. «Avevamo impostato un certo programma di allenamenti, tenendo presente la sosta tra l’ultima partita del 22 dicembre e quella successiva del 9 gennaio. Poi durante quel periodo è giunto il rinvio dell’inizio del campionato per altre due settimane. Ad averlo saputo prima, è chiaro che sarebbe stato più utile lavorare in modo diverso. Ad ogni modo di sicuro i carichi sono aumentati, con l’inserimento di una maggior componente aerobica, di forza e di intensità, sia con e sia senza palla. Insomma, esercizi che faresti meno durante la settimana, dove il momento di maggior fatica è la partita della domenica. L’obiettivo adesso è arrivare pronti a domenica 23, e lo si fa lavorando in particolare su situazioni in grado di ricreare quanto verrà richiesto negli impegni dei novanta minuti. La prossima settimana invece torniamo su una serie di allenamenti della settimana tipo».

Non va poi dimenticata la presenza di giocatori costretti a restare in isolamento una settimana, per non parlare dei positivi.

«Davamo ai ragazzi esercizi specifici da svolgere a casa, in base anche all’eventuale disponibilità di utilizzo di alcuni attrezzi e così via. Metodiche senza dubbio inusuali, con lo scopo di aumentare la frequenza cardiaca e non far perdere loro l’abitudine agli allenamenti».

RAIMONDI

La lunga sosta sta giovando soprattutto ad Andrea Raimondi, infortunatosi contro lo Spinea prima di Natale. È ancora presto per pensare di vederlo in campo contro il Mestre, perché tutto dipenderà dai prossimi giorni.

«Sta riprendendo in maniera graduale, purtroppo i tempi si sono dilatati a causa dell’isolamento a cui è stato costretto per il contatto con il giocatore positivo. Adesso sosterrà un altro esame per vedere a che punto è la situazione del flessore».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi