Caso Sirbu, solidarietà di Germanetto

Corsa in montagna. Interviene anche il responsabile azzurro. «Regolamento chiaro, ma spero che diventi presto italiano»

BELLUNO. In attesa di risposte, alla ricerca di soluzioni. Il Gs Quantin Alpen Plus lavora per fare chiarezza su una situazione ingarbugliata. Meglio, per fare in modo che a Mihail Sirbu, uno dei ragazzi più promettenti della corsa in montagna (e non solo) italiana, vengano riconosciute le vittorie ottenute. Almeno quelle, se non i titoli. Sì, perché domenica scorsa il diciannovenne di origine moldave, nel nostro paese da otto anni e non ancora cittadino italiano, ad Arco di Trento ha vinto il titolo Junior di staffetta di corsa in montagna insieme ad Isacco Costa. Ma il titolo non è stato loro assegnato, perché Sirbu è straniero. Non solo: i due ragazzi non sono stati nemmeno premiati.

Lunedì il presidente del Quantin, Renzo Viel, ha scritto agli organizzatori (Garda Events) e ai vari ambiti della Fidal.

C’è stato anche un confronto telefonico con Paolo Germanetto, responsabile nazionale della federazione per quanto riguarda la corsa in montagna.

«Il regolamento parla chiaro, essendo Sirbu straniero, la staffetta del Quantin può correre solamente per il campionato italiano di società ma non per il titolo italiano di staffetta», spiega il tecnico piemontese. «Mi spiace. E spero, soprattutto, che possa presto ottenere la cittadinanza italiana, perché Mihail è un bel talento che sarebbe bello poter schierare anche tra le fila della nazionale».

Sull’interpretazione del regolamento ci sarà spazio per il confronto con gli organi federali nei prossimi giorni (la società pontalpina attende comunque una risposta formale e definitiva). Rimane però, soprattutto, l’amarezza per il fatto che Sirbu e Costa non siano stati premiati nemmeno come vincitori della gara.

«Abbiamo scritto ai giudici di gara, alla Fidal, alla società organizzatrice e attendiamo risposte», dice Viel. «I ragazzi avrebbero dovuto essere premiati almeno come vincitori della gara».

Posizione fatta propria anche dal presidente di Fidal Belluno, Giulio Imperatore, che ieri ha risposto per iscritto alla richiesta di chiarimenti inviata lunedì dal Gs Quantin.

«Oltre all’accaduto, che lascia quantomeno perplessi circa l’interpretazione restrittiva data al regolamento da parte dei giudici e/o responsabili della manifestazione, vi è da rilevare che alla richiesta di legittime spiegazioni, ti è stata negata una dovuta spiegazione», si legge nella nota del presidente di Fidal Belluno. «Mi auguro che la questione venga chiarita da parte dei competenti organi al più presto, al di là della ragione persistente, o meno, del regolamento, a mio avviso Mihail e Isacco dovevano comunque essere premiati quali primi classificati».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi