Cipollini: «È uno dei luoghi con più passione per la bici»
feltre. Ha vinto talmente tanto (più di tutti al Giro d’Italia, 42 volte) che un ritiro può anche passare di mente. Mario Cipollini non partì da Feltre nella tappa del 2000, la passione invece è indelebile: «Il Veneto risponde sempre in modo eccezionale al ciclismo, è una tradizione che fa parte della cultura di questa regione e Feltre è uno dei luoghi in cui la passione per il ciclismo è sentita di più, per cui è un attimo creare una giornata straordinaria come questa. Il ritiro di Feltre non me lo ricordo, però mi ricordo che sono venuto una volta a fare la 24 ore, ma di notte sono andato a dormire», racconta il re leone. «È sempre un piacere venire in Veneto, dove c’è una passione fervente. Per questa tappa, la penultima fatica, ci sono un clima e un’atmosfera particolare, a cui si aggiungono le aspettative di una grande tappa. La gente spera di vedere i propri beniamini darsi battaglia sulle salite qui vicino».
Gli fa eco Ivan Basso, due volte vincitore del Giro (nel 2006 e 2010), ora direttore sportivo del team Trek-Segafredo: «È la tappa regina, uno spettacolo nello spettacolo». Dal palco firma, la maglia azzurra Giulio Ciccone, leader del Gran premio della montagna, evidenzia la «splendida accoglienza».
Il padrone di casa, il sindaco Paolo Perenzin, esprime «un senso di riconoscenza sterminato per chi ha reso possibile tutto questo. È stata fatta squadra a livello territoriale: la Famiglia Cremonese (quindi Sportful) con la loro presenza, il Pedale feltrino che da venticinque anni dissoda il terreno, il comitato di tappa, il consorzio Dolomiti Prealpi e tutti quelli che hanno lavorato insieme alle istituzioni. Siamo riusciti a fare una cosa che ha dell’incredibile», sottolinea il primo cittadino. «Avere la partenza a Feltre e l’arrivo sul Monte Avena, con la gente che può vedere l’una e l’altro, è strepitoso. Abbiamo anche avuto fortuna col tempo e la città ha risposto in maniera incredibile. Grazie a tutti i volontari che hanno lavorato per rendere possibile questa festa rosa».
Per Feltre «il Giro d’Italia vuol dire tantissimo», aggiunge il sindaco Perenzin, «perché non è solo sport, ma è storia del nostro Paese e poter avere una tappa come questa, che è quella decisiva, con un grande crescendo di partecipazione di pubblico, è una cosa straordinaria», rimarca. «Per noi è un’opportunità incredibile di visibilità, di poter far vedere all’Italia e al mondo attraverso il Giro d’Italia quanto questo territorio è particolarmente legato a uno sport come il ciclismo in tutte le sue versioni, dal professionismo fino al cicloamatore che arriva per turismo».
Passato il Giro, la passione per le due ruote non si esaurisce, anzi. «Giugno è il mese del ciclismo a Feltre con la 24 ore e la Granfondo Sportful Dolomiti race. Il fatto che i ciclisti possano confrontarsi sulle stesse salite dove pochi giorni prima sono andati i grandi campioni che lottano per la maglia rosa è già una cosa incredibile. E sicuramente questo farà parlare del nostro territorio», rilancia il sindaco. «Mi aspetto che nel breve e medio periodo tantissime che ancora non ancora non sapevano quanto è straordinario questo territorio per il ciclismo, lo facciano proprio e tornino». —
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