Colombi e corvi l’incubo del Polisportivo
BELLUNO. C’è un grande prato verde. Ed è lì dove Belluno vorrebbe far nascere le sue speranze di giocare una bella stagione, che possa magari consentire ai ragazzi di mister Vecchiato di stazionare nelle zone di medio - alta classifica.
Ma al Polisportivo negli ultimi anni non sempre il manto erboso è risultato all’altezza di una squadra abituata a lottare per le posizioni playoff del campionato di serie D.
Così, dopo alcuni interventi effettuati la scorsa estate ma partiti con un po’ di ritardo, si è deciso di rimettere mano al prato di Piazzale della Resistenza. L’obiettivo è evitare i problemi occorsi nella prima parte del 2017, quando pareva di giocare più su un campo di beach soccer che non di calcio a 11.
A spiegare le tipologie di interventi è Ezio Garna, ex presidente del Sois ed esperto dell’argomento.
«Lo scorso anno si era intervenuti a fine luglio (costringendo tra l’altro il Belluno a chiedere di giocare fuori casa la Coppa Italia e la prima di campionato, ndr.), mentre stavolta ci siamo mossi in anticipo. Ora il campo è stato spazzolato con un particolare macchinario, e raddrizzato in quei punti doveva venivano a crearsi delle piccole dune. In questo modo è stato possibile togliere le erbe secche e la terra in eccesso».
Uno dei grandi problemi al Polisportivo sono i colombi e i corvi. Non ci si può fare tanto, ma insomma qualcosa bisogna pur tentare.
«Con l’amico Valter Sommacal abbiamo cercato ti tappare i buchi creati da colombi e corvi, e adesso la ditta Mazzocato di Feltre sta procedendo alla semina. L’ideale contro i volatili sarebbe una sorta di rete, però a quel punto il robot con il quale viene tagliata l'erba non potrebbe essere utilizzato».
Inoltre, sono stati svolti altri due lavori.
«Abbiamo regolato le porte, che erano quasi 14 cm più basse e inoltre sono stati regolati gli irrigatori non più alzati da anni. Prima di ogni partita occorreva infatti mettere una sorta di tampone, per evitare infortuni ai calciatori. Inoltre dovrebbero essere portate delle zolle d’erba nelle aree del portiere».
La speranza, insomma, è quella di avere pronto a settembre un campo quasi perfetto. Mal che vada, si chiederà di giocare fuori il primo turno di Coppa Italia.
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