Colussi il predestinato alla guida della Da Rold. «Società ambiziosa, la stavo aspettando»

Il neo allenatore: «Sono motivato, alzeremo l’asticella.

Carte coperte sugli obiettivi, ma si punta ai play off»

Gianluca da Poian
Gian Luca Colussi con Stefano Da Rold
Gian Luca Colussi con Stefano Da Rold

BELLUNO

«La chiamata della Da Rold? Ad essere sincero me l’aspettavo, o quest’anno o il prossimo». Viva la sincerità, verrebbe da dire. Era pronto Gian Luca Colussi ed ecco perché, a dire di sì alla chiamata del direttore generale Franco Da Re, ci ha messo «cinque secondi» (cit. lo stesso Da Re). La presentazione ufficiale del nuovo allenatore istituzionalizza un percorso in realtà già ufficiale da un paio di settimane, ma era volontà del club far incontrare il tecnico con la stampa in una sorta di prologo della stagione.

ALTRO CHE RITORNO

Colussi era stato il palleggiatore del Belluno, nelle annate 2019-2020 e 2020-2021. C’era lui al comando in campo della squadra che sfiorò l’A3 nel segmento di campionato primaverile, raggiungendola poi attraverso l’acquisizione del diritto sportivo dell’UniTrento. Stavolta il ruolo è diverso, ma l’ambizione appare altrettanto elevata e non solo perché la Drl è nel gotha del volley nazionale. Non lo dice nessuno, però come minimo si punta ad andare ai playoff. Il massimo invece non richiede chissà quali sforzi di immaginazione per capire di cosa si tratti… «Intanto per me non è un ritorno questo», commenta l’ex allenatore del Cordenons. «Da questa realtà è come se non me ne fossi mai andato, in quanto nella stagione scorsa ho seguito tramite le dirette streaming tutte le partite, pur non riuscendo mai a recarmi alla Spes Arena. Qui ci sono persone ambiziosi, non facili da trovare in giro. La società è competente e composta da valori concreti. Perciò non ho pensato tanto all’opportunità di accettare l’offerta della Da Rold. Tra l’altro la chiamata immaginavo arrivasse. Se non proprio adesso, magari al termine del prossimo campionato».

FARE BENE…

Colussi dimostra di avere pochi dubbi riguardo le potenzialità della squadra. «Io sono parecchio motivato e so che possiamo fare molto bene. Esternare gli obiettivi è ancora prematuro, ma di sicuro noi li abbiamo ben fissati in testa. E sono molto interessanti… Di certo a me e a tutti noi piace porre l’asticella alta». Primo passo, al di là del mercato, far sviluppare quel carattere mancato da febbraio in avanti quando il gruppo è stato coinvolto in un’involuzione che ha quasi messo a rischio la salvezza.

«Ho sentito quasi tutti i giocatori, così da avere un confronto», racconta il tecnico friulano. «Ritrovarsi ad allenare alcuni miei ex compagni non è niente di strano a mio modo di vedere, e non credo sarà un problema per entrambe le parti. Le mie richieste? Apprezzo i pallavolisti che hanno testa, cuore e personalità. Forse nella stagione scorsa è mancato qualcosa in termini di convinzione, durante il periodo più complicato in termini di risultati. Tattica e tecnica c’erano».

MANCA SOLO IL VICE

Riguardo lo staff tecnico, l’unico nome da definire è quello del vice allenatore. Sarà bellunese, come spiega la società, mentre gli altri tasselli sono già al loro posto. Si va dal preparatore atletico Sergio Sartori al fisioterapista Luca Gallina, passando per il dottore Marco Sommavilla e i collaboratori Lorenzo Bianchet, Francesco Gasperin e Riccardo Zanolli. «Sarà quella che io chiamo “la squadra invisibile”, ma si tratta delle persone fondamentali se si vogliono ottenere i risultati».

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