Cortina, il Klagenfurt primo avversario

Giorgio De Bettin. «Vogliamo centrare ancora i playoff. Sarà dura senza Fontanive, ma ci siamo rinforzati in difesa»
CORTINA. Eccoli i tre punti in palio. Fine degli esperimenti, adesso si fa sul serio. La seconda edizione dell’Alps League scatta con il turno infrasettimanale, dopo un paio di anticipi. Ma oggi è il giorno del debutto per l’Hafro Cortina, e subito c’è l’occasione di giocare davanti al proprio pubblico.


Alle 20.30 arriva all’Olimpico il Klagenfurt, per quelli che appaiono subito tre punti da non lasciarsi sfuggire. Giorgio De Bettin, attuale direttore sportivo, collaboratore di coach Drew Omicioli e allenatore dell’under 19, prova a dare uno sguardo a quello che potrà regalare la nuova stagione.


«Intanto, rispetto ad un anno fa, partiamo maggiormente preparati, conoscendo il torneo».


Eppure, nonostante qualche difficoltà iniziale, siete arrivati fino alle semifinali. Obiettivo minimo ora è ripetersi?


«Calma, raggiungere i playoff sarà più difficile, pur essendo il primo risultato che ci siamo prefissati di centrare quest’anno. C’è stato un innalzamento del livello soprattutto delle formazioni austriache, e in fondo solo otto squadre su 17 proseguiranno la stagione. Al momento non possiamo di certo avere ambizioni di vittoria finale, però la situazione fisica e mentale a marzo avrà un peso importante».


Tra le novità di quest’anno, la formula per assegnare lo scudetto italiano. All’apparenza è molto più accattivante; quanta importanza avrebbe, per voi, vincere il tricolore?


«Lo scudetto è sempre lo scudetto, poco da farci. Sono contento la federazione abbia deciso di dargli maggiore importanza. Oltre alle 32 partite andata e ritorno, si giocheranno otto partite in aggiunta durante il periodo natalizio, grazie alla creazione di alcuni gironi locali. Noi siamo inseriti nell’A con Val Pusteria, Renon e Fassa. Le prime due vanno alla final four scudetto, quindi diciamo si corre per una doppia classifica».


Stasera c’è il Klagenfurt. Che tipo di partita sarà?


«Sono la seconda squadra della formazione che affronta l’Ebel. Giovani, in grado di pattinare molto e ad alta intensità».


Tra le italiane, chi è favorita?


«Renon, che ha vinto lo scorso anno, Asiago e Val Pusteria sono le più attrezzate».


Voi, quindi, appena dietro?


«Mi auguro di essere lì a giocarmela fino all’ultimo. Se vogliamo andare alla final four scudetto, una tra Renon e Val Pusteria dobbiamo pur superarla…».


Vi siete mossi parecchio sul mercato dei difensori.


«Negli ultimi anni lì siamo sempre stati un po’ contatti. Con il ritorno di Zanatta, la conferma di Ciccarello e gli arrivi di Manning e Cordiano crediamo di aver fatto un salto di qualità. Nel complesso, invece, pensiamo possa essere sicuramente importante aver fin da subito Brace e Torquato».


Perdere Nicola Fontanive però non è facile.


«Per la sua esperienza e tecnica di gioco è quasi insostituibile. Cambieremo fisionomia in un certo senso, e infatti con l’arrivo di Diego Iori ci siamo concentrati su caratteristiche diverse. Ci darà una maggior fisicità, utile soprattutto in trasferta dove l’anno scorso tendavamo ad essere carenti».


Allenando l’under 19, non possiamo evitare una domanda sui futuri talenti della prima squadra.


«Ne abbiamo già inseriti cinque, ossia Tommaso Alverà, Davide Faloppa, Giacomo Pompanin, Mirko Talamini ed Emanuele Larcher. Valorizzare i giovani è fondamentale, poi naturalmente sta a loro guadagnarsi l’approdo tra i grandi».


Chiudiamo con una curiosità; secondo i ben informati, lei, Clayton Beddoes e Pat Curcio, potreste fare parte dello staff tecnico della nazionale italiana, dopo le dimissioni di Stefan Mair. Quanto c’è di vero?


«Mi auguro le indiscrezioni vengano confermate - scherza De Bettin - Sarei molto orgoglioso di una chiamata della nazionale, con la quale ho giocato una decina di anni. Per la mia carriera sarebbe un passo importantissimo. Non è ancora ufficiale, però c’è qualche buona possibilità».


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