Costantin: «Virginia De Martin ora è cresciuta»

Sci nordico. L’allenatore delle azzurre commenta il grandissimo Tour de ski della comeliana
Virginia De Martin
Virginia De Martin

BELLUNO. «Virginia è cresciuta tanto dal punto di vista tattico e ci ha regalato un Tour de ski fantastico. Ma non ci fermiamo di certo qui: continueremo ad alzare l’asticella, perché “Virgy” può regalarsi e regalarci grandi soddisfazioni».

A parlare così è Pierluigi Costantin, Fiamme Oro, classe 1971, atleta di ottimo livello e ora allenatore del settore femminile delle squadre di Coppa del Mondo di fondo. Con lui analizziamo, il giorno dopo la conclusione, il Tour de Ski di Virginia De Martin. La comeliana ha conquistato il diciassettesimo posto nella gara a tappe che si è conclusa domenica in cima al Cermis, dimostrando costanza di rendimento notevolissima, con alcuni eccellenti picchi di rendimento, come quello che sabato, nella 10 chilometri di Lago di Tesero, le ha regalato il settimo posto, suo miglior piazzamento in Coppa del Mondo.

Costantin, partiamo proprio dalla 10 chilometri in classico della Val di Fiemme.

«Sabato Virginia è stata grandissima e quel settimo posto vale infinitamente di più dell’ottavo conquistato qualche stagione fa in Canada. Allora c’era più di una defezione da parte delle big mentre questa volta c’era il meglio del panorama internazionale. È stata una giornata perfetta quella di sabato: gli sci erano velocissimi e la gestione tattica ottimale. Virginia è partita tranquilla e ha proseguito in crescendo. Credo che proprio questo punto sia una delle chiavi per interpretare il salto di qualità palesato al Tour de ski».

Prima sbagliava a gestirsi?

«Finora, spesso le capitava di partire a tutta e di trovarsi poi in riserva. Nella seconda parte di gara doveva salvare il salvabile, anziché puntare a un piazzamento di prestigio. In quest’ ultimo periodo è cresciuta tanto tatticamente: ha capito come distribuire al meglio lo sforzo durante la gara».

Un Tour de ski di eccellenza per Virginia che, comunque, aveva fatto intravedere cose egregie anche nelle primissime gare di Coppa.

«A Kuusamo e a Dobbiaco era andata a punti ma non era un bellissimo andare: ero soddisfatto a metà. Invece al Tour è andata fortissimo e io sono soddisfatto. Sorpreso? Fino a un certo punto, perché prima del Tour mi aveva dato dei feedback importanti. Uno su tutti il comportamento nella sprint dei Campionati italiani di Feltre: in una specialità e in una tecnica non sua aveva lottato con grande determinazione. Con un po’di fortuna in più avrebbe potuto creare difficoltà alle sprinter. Spero che Virginia abbia preso coraggio e consapevolezza e che, finalmente, si possa voltare pagina dopo un paio di stagioni non all’altezza di quanto aveva dimostrato di poter fare».

E ora?

«L’obbiettivo immediato è confermare quanto fatto al Tour. Una prima occasione è rappresentata dalla 10 km skating del 23 gennaio a Nove Mesto. Guardando un po’ più in là, credo che Virginia potrà fare bene al Tour del Canada di fine febbraio. Guardando in prospettiva, la speranza è di poter regolare l’asticella sempre più in alto. Uno degli obiettivi di stagione, entrare in gruppo rosso, è praticamente centrato: ora nella generale di Coppa è 26ª nella graduatoria complessiva, 24 in quella distance. Vediamo quanto riusciremo a scalarle queste classifiche. Io sono fiducioso: Virginia è professionale, metodica, sempre alla ricerca delle perfezione. Pretende sempre il meglio anche lì dove, come nel gesto della tecnica classica, è già una delle migliori al mondo».

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