«Cronoscalata in Alpago? Mai dire mai»
FARRA D’ALPAGO. Una mattinata splendida, sulle sponde del lago di Santa Croce, ha fatto da cornice alla partenza della 14ª tappa del Giro. Il caldo e l’entusiasmo della gente accorsa a Farra sono stati la ciliegina sulla torta che ha reso indimenticabile questa giornata. Prima dello start, Paolo Bettini, ex ciclista di nota popolarità, si sofferma sulla giornata baciata dal sole e introduce così la tappa: «Il paesaggio che abbiamo intorno si commenta da solo. Penso che con una giornata così sia il massimo sia per chi cercherà di portare a casa la tappa, ma soprattutto per la gente, poiché il Giro deve essere prima di tutto uno spettacolo per chi ci guarda. Il tappone dolomitico è la tappa vera, quella che tutti i corridori temono quando viene presentato il Giro, ma che tutti vogliono fare perché è qui che si capisce chi può aspirare alla vittoria finale».
Guardando in ottica futura, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, non chiude completamente le porte ad una possibile cronoscalata in Alpago.
«Visto il luogo e le opportunità che la zona offre, mai dire mai. Chiaramente, però, il Giro deve tener conto di cose diverse, di tante esigenze e di molti altri luoghi a cui cercheremo di dare più visibilità. Il prossimo anno celebreremo l’edizione numero 100 e il nostro desiderio sarebbe quello di abbracciare tutto il territorio italiano, ovviamente per quello che sarà possibile. Proprio a questo scopo sarà difficile per una regione aggiudicarsi più di una tappa. Le caratteristiche tecniche devono comunque essere conservate e faremo una selezione maggiore rispetto al passato proprio per quanto riguarda le candidature. C’è da dire comunque che il Bellunese e le Dolomiti sono sempre molto difficili da evitare per la loro bellezza e per le loro caratteristiche».
Una lancia a favore dell’Alpago, e del Bellunese in generale, la spezza anche il giornalista Marino Bartoletti: «Siamo giunti in un posto spettacolare che, con una giornata perfetta come questa, rende ancora di più. C’è un clima stupendo e si sente che la gente ci tiene a questa tappa. Il Giro è un evento speciale poiché riesce ad unire gli appassionati di ciclismo con tutto il resto delle persone che magari di tappa non ne ha mai vista una. Il clima di festa che si crea è unico. Il Bellunese è una zona che conosco abbastanza bene. Ha un bagaglio di storia, cultura e tradizione sportiva non da sottovalutare. Pensando a Belluno mi viene sempre in mente la tragedia del Vajont, che non può e non deve essere dimenticata».
Parlando di Alpago e di sport, Bartoletti confessa di conoscere già queste zone grazie al Giro del lago di Santa Croce, appuntamento fisso dell’estate arrivato alla 21ª edizione.
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