Cruder, subito una missione: «Reclutare arbitri»
Gianluca Da Poian / BELLUNO
Calano le partite, calano le squadre. Ma calano anche gli arbitri. L’inversione di tendenza preoccupa il calcio bellunese, anche se la problematica è comune in tutta Italia. Rimpolpare l’organico dei direttori di gara provinciali è quindi l’obiettivo principale del nuovo presidente sezionale Marco Cruder. Eletto a dicembre 2020, ha sostituito il predecessore Devis Da Riz. Quest’ultimo aveva guidato l’Aia Belluno per sette anni, subentrando nel 2013 e venendo poi eletto per un altro quadriennio nel 2016. Ora tocca a Cruder prendere in mano la gestione dei nostri fischietti. Un anno magico quello vissuto dal neo numero uno, al culmine di un ottimo percorso personale. Divenuto arbitro nel 2000 e transitato al Comitato Regionale in qualità di arbitro effettivo di calcio a 5 a partire dal 2003, è arrivato a dirigere una finale di Coppa Italia femminile e due semifinali Juniores. Nel 2017 la decisione di “appendere il fischietto al chiodo”, dedicandosi al ruolo di osservatore arbitrale sempre nel futsal. E al termine del biennio regionale 2018-2020, assieme al collega Pierluigi Vialetto, ha ottenuto la promozione al Comitato arbitri nazionale (Can 5).
Presidente, soddisfatto dell’incarico ricevuto?
«Assolutamente sì. Ho ottenuto 30 voti su 34, nonostante ipotizzassi una quindicina di schede bianche. Invece è stato un piacere notare la fiducia riposta nel sottoscritto».
Vuole un po’descriverci il vostro consiglio direttivo?
«Alberto De Bortoli svolge il ruolo di vice presidente e referente atletico della sezione, mentre Pierluigi Vialetto ha la mansione di segretario. Danilo Ianese continua a ricoprire l’incarico di cassiere e referente del calcio a 5. David Sepanto si occupa della formazione degli osservatori, Alessandro Stasi è il mio organo tecnico e si occupa delle designazioni delle gare di Seconda e Terza Categoria, mentre Stefano Comis gestisce le designazioni giovanili. Daniele Sbardella coordina il corso arbitri ed infine Celso De Girardi mi aiuterà come collaboratore tecnico».
Come è suddiviso il vostro organico arbitrale?
«Abbiamo tre arbitri benemeriti, ossia Antonio Bogo, Celso De Girardi ed Antonio Moro. A livello nazionale contiamo su Daniele Sbardella, assistente in Can D, e Danilo Ianese alla Can 5 dove come osservatore c’è Pierluigi Vialetto, oltre al sottoscritto attualmente “congelato”. Osservatore Cai (Eccellenza nazionale) è invece David Sepanto. Al Cra Veneto dirigono Emanuele Bez ed Alessio Marengon nel calcio a 11 e Gianluca Coppola ed Andrea Dal Col nel calcio a 5. Osservatori Cra sono Stefano Boscarin, Alain De Cian ed Eddy Vettorel. Vettorel tra l’altro è rientrato proprio in questa stagione dopo essere arrivato sino alla Can B. Infine, sono a disposizione della sezione 30 arbitri e 10 osservatori».
Immagino la problematica maggiore sia rappresentata dal numero di arbitri a disposizione. ..
«C’è una grossa difficoltà, non lo nego. A disposizione della sezione – quindi per le direzioni di gara sino alla Seconda Categoria – abbiamo 16 arbitri sopra i 25 anni, 4 nella fascia d’età 22-25, 5 tra i 19-21 e 5 fino ai 18 anni. Le partite da dirigere però sono molte e per coprirle interamente dobbiamo ricorrere al supporto di sezioni vicine. Ma la carenza di arbitri è generalizzata, non riguarda solo Belluno».
Di quanti arbitri avreste bisogno?
«Tra i 50 e i 60, almeno. Numeri del genere possono sembrare elevati, ma quando ho iniziato io l’organico provinciale era di oltre un centinaio».
Come si sopperisce a tale mancanza?
«Innanzitutto entrando nelle scuole. Adesso non è possibile per i noti motivi, ma stiamo procedendo ad inviare delle lettere agli istituti comprensivi provinciali, offrendo la disponibilità a pubblicizzare tra i giovani il corso arbitri. Anche in Dad, naturalmente. Grazie alla mediazione di Sepanto e Stasi con il presidente della provincia Roberto Padrin, è stato inoltre formalizzato il patrocinio dell’ente al corso».
Altre idee?
«Vorremmo accedere all’elenco dei giocatori svincolati, così da contattarli uno ad uno e proporre loro questa opportunità alternativa che permetterebbe di continuare a vivere il campo da gioco. A livello nazionale invece la nuova governance Aia è al lavoro con la Figc per offrire l’opportunità del doppio tesseramento. In tal modo un calciatore potrebbe in contemporanea arbitrare, naturalmente categorie diverse. Faccio l’esempio: la domenica un ragazzo o una ragazza giocano a calcio a 11 e il venerdì dirigono il calcio a 5, oppure il sabato le giovanili». —
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