Curling, Constantini medaglia d’oro al fair play Menarini. È il simbolo dell’educazione nello sport
CORTINA
Un altro premio, dal significato ancor più speciale.
Perché se una medaglia d’oro alle Olimpiadi è cosa per pochi, essere riconosciuti tra le atlete che incarnano i valori educativi dello sport e diventando di fatto un esempio per le future generazioni di sportivi è un traguardo incredibile. Se poi questo riconoscimento lo ricevi a soli 23 anni la soddisfazione è ancora più grande.
Continua la favola di Stefania Constantini che giovedì sera a Castiglion Fiorentino (Arezzo) è stata premiata nel corso della XXVI edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini.
Un appuntamento ormai tradizionale e che mette in risalto i valori del “gioco corretto” per un premio che rappresenta uno straordinario strumento di confronto e condivisione della più virtuosa cultura sportiva e il veicolo di ideali universali, storie di successo, altruismo e speranza, lotta alla discriminazione e amicizia oltre le differenze.
La premiazione è avvenuta in diretta televisiva su Sportitalia ed ha visto l’atleta ampezzana salire sul palco insieme a personalità del calibro di Federica Pellegrini, Tania Cagnotto, Roberto Donadoni, Casy Stoner e Massimo Ambrosini, solo per citarne alcuni.
«Per me questo premio è davvero molto importante», racconta Stefania, «ho avuto l’onore di stare accanto a tanti atleti giovani ma anche a tanti sportivi che da piccola guardavo con ammirazione e che per me erano degli esempi e delle persone a cui ispirarmi. Essere premiata per il fair play non può che farmi piacere visto che il curling è proprio uno sport che si basa sulla lealtà tra avversari. I giudici non hanno molto peso, in primis durante il gioco ci deve essere rispetto tra i giocatori».
La Constantini, vincitrice di una storica medaglia d’oro nel doppio misto del curling insieme ad Amos Mosaner ha vinto il prestigioso riconoscimento nella categoria «i valori educativi dello sport».
«Un ulteriore motivo di soddisfazione», prosegue Stefania, «sono sempre più convinta che divertendosi e portando avanti una passione si possa imparare davvero molto sotto diversi punti di vista, per tutto ciò che va oltre la prestazione sportiva e per la vita in generale. Mi dispiace molto che Amos non sia potuto venire perché ci tenevo che fosse qui con me, questo premio è per tutti e due».
Ora per la campionessa di Cortina c’è una responsabilità in più, quella di portare un messaggio di fair play nello sport anche ai giovani.
«Ho sempre visto i tanti atleti che sono stati premiati come degli idoli da seguire, è davvero bello sapere che ora per qualcuno posso essere quello che loro sono stati per me. Sono però consapevole che questo successo è frutto dei risultati e del lavoro, e proprio su questa strada bisogna continuare, facendo sacrifici ed allenandosi con costanza e determinazione. Spero innanzitutto di poter avvicinare sempre più ragazzi al curling, di continuare a far crescere il movimento, questo sarebbe un grande traguardo».
Ormai sono passati diversi mesi dalla vittoria a Pechino ma il successo del duo Constantini – Mosaner è ancora sulla bocca di tutti.
«Inaspettato, è il termine giusto per descrivere tutto ciò. Ancora oggi in molti mi fermano per una foto, un autografo o due parole. L’interesse non è svanito, il ricordo di quella vittoria resta vivo e spero lo resti per molto. Il curling ne ha bisogno».
Non finisce qui perché si preannuncia un’estate intensa e ricca di appuntamenti per Stefania che è già al lavoro in palestra ed è concentrato sull’inizio della nuova stagione.
«Tra qualche giorno inizierò un corso di formazione in caserma con la Polizia poi sarò presente al Gran Galà della Neve a cui io ed Amos abbiamo già partecipato nella scorsa edizione a Cortina e che quest’anno si tiene a Madonna di Campiglio. A fine luglio avrò inoltre l’onore di ricevere il Pelmo d’oro. Dalla seconda metà di agosto inizieremo i primi allenamenti in vista degli impegni ufficiali, al momento dobbiamo ancora ben definire il programma della prossima stagione».
La favola di Stefania continua, quindi, capitolo dopo capitolo, con umiltà e tanto lavoro.
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