Da Re e la Da Rold del futuro: «Un grande opposto e il nuovo coach»
Parla il direttore generale dopo la festa salvezza. «Grazie al tecnico Schiavon, ma non ci sarà nel prossimo campionato»
Il direttore generale Franco da Re
BELLUNO. Un nuovo allenatore e un attacco più forte. La Da Rold Logistics 2022-2023 ripartirà da questi due principali cambiamenti. Ma sono previste anche tante conferme. In primis quella ottenuta domenica riguardante la categoria, con la serie A3 da affrontare per il secondo anno consecutivo.
E sarebbe sbagliato dare il merito della festa solo a Savigliano, per quanto la vittoria nel derby piemontese contro Torino abbia reso ininfluente il ko della DRL contro Prata. I bellunesi a 27 punti ci erano comunque arrivati con le proprie forze ed è stato quasi una casualità non aver potuto festeggiare prima. Il diggì Franco Da Re è la figura che costruirà la squadra, unendo esigenze tecniche ed economiche alle ambizioni societarie. Ci pensa lui a confermare la non prosecuzione del rapporto con coach Gigi Schiavon, ma non per colpe o altro. Il suo carisma secondo la Da Rold Logistics era la soluzione ideale per ridare spirito al gruppo in vista del finale di stagione. Cosa in effetti avvenuta, al di là di aver perso contro due squadre da playoff come Portomaggiore e Prata.
Da Re, quali sensazioni prova l’indomani?
«Esserci salvati la considero una liberazione, perché gli ultimi mesi sono stati travagliati e mancava quella serenità riacquisita solo domenica sera dopo il ko di Torino a Savigliano. Adesso ci godiamo la permanenza in una categoria che per una piazza come Belluno è il minimo sindacale. A proposito, va detto grazie al nostro meraviglioso pubblico».
Gigi Schiavon chiude con due sconfitte contro formazioni di valore come Portomaggiore e Prata, però il cambio di guida tecnica ha ribaltato lo spirito dei giocatori. Resterà?
«No, ma faccio un preambolo. Quando abbiamo parlato la prima volta con Schiavon, ci siamo entrambi augurati di lavorare assieme solo due settimane. Voleva dire non dover affrontare i playout, e così è stato. A lui possiamo solo rivolgere un grazie, perché aveva molto da perdere accettando la nostra proposta: fosse retrocesso, sarebbe stato ricordato come il tecnico della discesa in B. Invece ha dato una grande scossa caratteriale ad una squadra che si è sempre impegnata, ma che cominciava a farsi degli alibi per le sconfitte. Ha lavorato tanto, a volte addirittura i ritmi dovevamo invitarlo ad abbassarli. Si è preso la responsabilità di scelte radicali e in campo si è notato secondo me un atteggiamento ben diverso. Abbiamo ritrovato il nostro gioco e sono convinto anche il pubblico ciò lo abbia apprezzato. Il tutto, senza mai rivolgere una critica di fronte alle mancanze del roster. Dopo di che ha superato i 70 anni di età e penso farebbe fatica ad affrontare un’intera stagione di A3 con tutte le pressioni annesse. Come ha detto lui però questa esperienza lo ha ringiovanito e senza dubbio assieme a lui parleremo per un aiuto nel definire la prossima Da Rold Logistics».
La scelta dell’esonero quindi doveva essere fatta prima secondo lei?
«Si è trattato di una decisione scomoda, non dovuta a colpe o mancanze particolari. Però da febbraio in avanti non eravamo più la stessa squadra… Al contrario, con Portomaggiore e Prata ci siamo ritrovati e se avessimo dovuto affrontare i playout, non ho dubbi: li avremmo vinti».
C’è stato il problema legato all’opposto, quest’anno. De Santis ad esempio non ha reso come ci sarebbe aspettati. È la lacuna principale da colmare?
«I dati e le statistiche parlano chiaro: attaccavamo sempre con meno intensità e cattiveria delle altre squadre. Penso sia stata evidente la mancanza del giocatore da una ventina di punti di media, anche se con qualche settimana in più di lavoro forse avremmo sopperito a tale lacuna. Vedi la cresciuta di Ostuzzi, autore di 16 punti contro uno squadrone come Prata. Per il resto, si è avvertita eccome alla lunga l’assenza di Candeago. Al tempo stesso va ricordata una cosa: bastava una vittoria in più nelle settimane scorse e la salvezza sarebbe stata già in tasca da un po’».
Lei invece resterà?
«A breve ci troveremo ma penso proprio di sì. Considero in modo positivo questa mia esperienza a Belluno. Devo ringraziare soprattutto la famiglia Da Rold ed Andrea Gallina, oltre alla società Spes con cui è nata una collaborazione proficua. Adesso daremo il via costruzione della nuova squadra, partendo da alcune conferme che faremo già nel giro di pochi giorni. Nel frattempo lavoreremo alla scelta del nuovo allenatore».
Dopo l’esonero di Poletto, il vice allenatore Nesello l’ha accusata di non essere adatto al ruolo ricoperto. Anche il team manager Bortoluzzi si è dimesso, in quella situazione. Ci sono margini per ricucire i rapporti?
«Non credo. Gli attacchi personali sono stati esagerati, a mio modo di vedere. Tra l’altro decisione, ribadisco, il cambio di guida tecnica una svolta l’ha data». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video