Davide Giozet, niente Europeo. «Era impossibile portare le carrozzine in Norvegia»

Grande delusione per l’Italia di rugby in carrozzina, che ha nel sedicense il suo punto di forza.

«Avremmo dovuto prendere sei o sette aerei diversi per raggiungere Oslo, improponibile»

Ilario Tancon
Il sedicense Davide Giozet in azione
Il sedicense Davide Giozet in azione

SEDICO

Niente Campionati Europei per Davide Giozet. Niente Campionati Europei per la nazionale italiana di rugby in carrozzina. Il motivo? Non è agonistico ma logistico.

La motivazione della rinuncia è infatti legata alle insormontabili difficoltà logistiche nel trasferire l’intera squadra in Norvegia in aeroporti e con compagnie aeree che non forniscono la necessaria assistenza agli atleti in carrozzina ed il trasbordo delle carrozzine da gioco.

Con una nota ufficiale inviata alla Federazione internazionale, quella italiana degli sport paralimpici e sperimentali ha comunicato che l’Italia rinuncerà a partecipare al 2022 Wwr European Qualification Championship in programma a Skien, in Norvegia, dal 4 all’11 settembre.

«Stavamo preparando questi Europei da tempo e ci siamo impegnati duramente per arrivare pronti all’appuntamento. Abbiamo rinunciato anche alle ferie per allenarci tutta l’estate, ma il problema di natura logistico è stato davvero insormontabile», commenta il capitano degli azzurri, Davide Giozet. «La Federazione ha fatto di tutto per permetterci di andare in Norvegia sia dal punto di vista organizzativo che economico. Ovviamente c’è tanta delusione legata al momento e, anche se sembra di essere tornati indietro di trent’anni in termini di accessibilità. Per volare su Oslo avremmo dovuto prendere sei o sette aerei diversi, perché le compagnie garantiscono solamente uno o due posti per disabili: improponibile. Abbiamo pensato a un volo dedicato, ma i costi erano spropositati. Un viaggio in pullman? Anche in questo caso, improponibile. Anche l’Austria, come noi, dovrebbe rinunciare».

«Come squadra dobbiamo dare prova di maturità e saper affrontare anche situazioni negative come questa», conclude Giozet. «Da qui si riparte perché abbiamo la volontà di tenerci pronti e preparati per nuovi stimoli e nuove avventure».

«Questa difficile scelta è dovuta alla oggettiva impossibilità di garantire, a tutti i convocati, gli adeguati livelli di tutela e sicurezza, nonché le dignitose condizioni di viaggio che necessitano ad una Nazionale per la partecipazione ad eventi di elevata importanza internazionale, come questa manifestazione europea, ancor di più se i componenti delle rappresentative vivono una condizione di tetraplegia», sottolinea Sandrino Porru, presidente Fispes. «Nonostante gli instancabili sforzi dello staff federale, compiuti quotidianamente, non si è potuto optare per delle condizioni che ci permettessero di raggiungere agevolmente la località di missione. L’aver dovuto prendere questa decisione mi ha profondamente amareggiato perché, da atleta, tecnico e dirigente, conosco perfettamente gli sforzi, i sacrifici e la determinazione di giocatori e staff tecnico per raggiungere l’obiettivo di rappresentare la nostra nazione ad un Europeo».

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