De Col sogna la B al Sudtirol: «A Bolzano un progetto importante»

Il terzino alpagoto è protagonista nella squadra che sta dominando il girone A della serie C. 

«La Dolomiti Bellunesi? È stata di sicuro la scelta giusta per valorizzare la nostra provincia»

Gianluca da Poian
Il terzino alpagoto Filippo De Col
Il terzino alpagoto Filippo De Col

Da bellunese, promuove la nascita della Dolomiti. E intanto segna due volte di fila, anche se la prima è stata in realtà attribuita al difensore della squadra avversaria sotto la voce “autogol”.

Ma cambia poco per Filippo De Col. Perché il terzino alpagoto classe 1993 sta inseguendo il doppio sogno con la maglia del Sudtirol: promozione in serie B e conquista della Coppa Italia di categoria. Per quest’ultima competizione è già a buon punto, avendo la compagine altoatesina battuto 4-0 la scorsa settimana l’Andria nella semifinale d’andata. Con (mezza) rete proprio di De Col. Il quale si è ripetuto domenica, nell’ancor più importante trasferta di campionato a Crema contro la Pergolettese.

Colpo di testa vincente sugli sviluppi di una punizione laterale e partita sbloccata, prima di essere in seguito vinta 2-0. Ora il Sudtirol è in vetta alla classifica nel girone A con 47 punti, due in più del Padova. Ma rispetto ai biancoscudati ci sono ben due partite disputate in meno.

Filippo, sei l’inatteso bomber di questo Sudtirol che sogna grazie ad una difesa impenetrabile: il dato di cinque reti incassate in 19 giornate fa impressione. E non avete ancora perso una partita ufficiale, ad eccezione della sfida con il Perugia di B nella Coppa Italia Frecciarossa.

«Bè, riguardo i miei gol sono senza dubbio contento. Quello di Andria in effetti non me lo hanno attribuito, però dai, va comunque bene così. Quanto a noi, era importante ricominciare al meglio la stagione. Dal 12 dicembre siamo stati fermi causa alcuni contagi Covid e dunque non era scontato il modo in cui avremmo ripreso confidenza con il campo. È andata bene e oggi speriamo di continuare al meglio nel recupero casalingo contro la Triestina».

Giocavi in B da 8 tornei, con le maglie di Lanciano, Spezia, Cesena e Virtus Entella. Come mai in estate hai scelto di scendere nella terza serie nazionale.

«Come si dice in questi casi, a volte devi fare un passo indietro per riprendere la corsa. Era il momento giusto per cambiare, dopo la retrocessione dello scorso campionato a Chiavari. Al termine di certe annate necessiti di trovare nuove motivazioni. Dal Sudtirol mi hanno cercato molto presto, volevano a tutti i costi portarmi da loro e sono stati quelli a propormi la soluzione più concreta. Non ho avuto alcun dubbio nel dire di sì, conoscendo soprattutto la loro ambizione. Insomma, serie C sì, ma orientata a puntare in alto».

Noi bellunesi guardiamo i nostri vicini di casa con un po’ di sana invidia, quando parliamo di strutture sportive.

«Ho trovato una società all’avanguardia, sotto ogni punto di vista. Lo stadio è diventato un gioiellino con il recente restyling, il centro sportivo è di alto livello. Qui si fa vera programmazione, sanno quali sono i loro punti di forza e sono altrettanto consapevoli che magari i risultati non arrivano subito, bensì costruendoli nel tempo. Cercano i giocatori e soprattutto le persone giuste per raggiungere l’obiettivo che quest’anno speriamo proprio di ottenere».

Sei anche più vicino a casa tua adesso.

«Due ore di macchina dall’Alpago non sono niente, rispetto a quando vivevo in Liguria. La mia famiglia mi segue sempre con passione: mio papà Angelo, mia mamma Antonella, mio fratello Nicola e mia sorella Giulia. Vengono a vedermi spesso, poi come detto il Druso ora invoglia davvero ad assistere una partita dal vivo».

Qui è nata la Dolomiti Bellunesi, come ben saprai. Che guarda alla C, un giorno.

«La scelta giusta per valorizzare al meglio la nostra provincia e il nostro territorio. È giusto unirsi per poter contare su un grande bacino di utenza e offrire maggiore visibilità ai giovani. A volte pecchiamo il voler quasi mostrare poco di noi all’esterno, per cui ogni cambio di mentalità può solo che far bene

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