De Riz, impresa negli Usa. «La Western States esperienza straordinaria»
Il pedavenese ha chiuso 96° la mitica gara a sorteggio sui 161 chilometri.
«È stato decisivo l’apporto della mia compagna Serena nelle 24 ore»
PEDAVENA
Well done Francesco! Che impresa per Francesco De Riz. Impresa sì. Ma anche viaggio. E sogno avverato. il sogno di partecipare e poi portare a termine la Western States Endurance Run, evento di ultratrail che si svolge fra le montagne della Sierra Nevada, in California sulla distanza di 100 miglia (circa 161 chilometri). È la più antica gara di ultratrail di 100 miglia, una delle gare monumento della specialità. Il luogo della partenza è nella Squaw Valley, già sede delle Olimpiadi invernali del 1960; l’arrivo ad Auburn, sempre in California, per una lunghezza totale di 100 miglia. Seguendo l’antico sentiero usato dai cercatori di oro e argento della prima metà del XIX secolo, il tracciato devia a ovest attraversando varie cime e canyon, salendo complessivamente per 5500 metri di dislivello positivo e scendendo per 7000 metri prima di raggiungere Auburn. In questa edizione, 383 al via, 305 i finisher. Tra questi, De Riz. Che ha portato a termine la propria fatica in 23h50’28”, chiudendo al 96° posto.
«Più che una gara è stata un’esperienza unica, anche grazie al meraviglioso lavoro di tutti i volontari. Quando ho avuto una crisi, loro hanno fatto di tutto per rimettermi in sesto e per farmi ripartire. Decisivo è stato l’aiuto della mia compagna Serena che mi ha seguito nei vari ristori per quasi 24 ore dandomi la forza di proseguire», racconta Francesco. «Perché si, quando arriviamo al traguardo abbiamo tutti il sorriso, ma durante il nostro viaggio i momenti bui e di crisi ci sono e sono difficili da affrontare. Per me il bello di questo sport è che mi permette di viaggiare e scoprire ambienti molto diversi e approcci differenti».
«Ho guadagnato il mio ticket per Western States alla Tuscany crossing 100 e con grandissima fortuna – circa 1 per cento di possibilità – sono stato estratto alla lottery a dicembre 2019». dice ancora l’atleta pedavenese. «A causa del covid l’edizione 2020 non è stata corsa, e nel 2021 i voli turistici erano ancora bloccati. Quindi, finalmente, dopo più di due anni, sono riuscito a partecipare».
Alla Western States Endurance Run si partecipa solamente tramite estrazione, oltre che avendo un punteggio ottenuto tramite gare qualificanti. Una gara mito, quella a stelle e strisce.
«Nata nel 1955 per provare che un cavallo poteva completare il percorso in meno di un giorno, nel 1974 un veterano della corsa in montagna, Gordy Ainsleigh, si unì ai cavalli per provare che anche un uomo poteva completare il medesimo percorso stando sotto le 24 ore», spiega ancora De Riz. «Ainsleigh giunse al traguardo dopo 23h42’. Nacque così la prima gara di corsa a piedi sulla lunghezza di 100 miglia. Negli anni successivi altri corridori si cimentarono nella corsa insieme ai cavalli, e così nel 1977 fu indetta la prima Western States Endurance Run, riservata ai soli corridori a piedi. Da allora la partecipazione alla Western States Endurance Run è diventata sempre più ambita. Oggi, ancora non pochi tratti del percorso sono accessibili soltanto a piedi o a cavallo. Le condizioni meteorologiche sono estremamente variabili, con possibilità di neve nelle zone più alte, e temperature che possono superare i 40 gradi centigradi nelle vallate. Circa 1500 volontari sono distribuiti lungo il percorso, che prevede diversi check-point. Coloro che completano la gara entro il tempo massimo vengono premiati con una fibbia in argento che riporta, inciso a mano, il logo della competizione»
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