Defibrillatori, via al conto alla rovescia
BELLUNO. Defibrillatori, è conto alla rovescia. Dal 20 gennaio 2016, con l’applicazione del “decreto Balduzzi” del 13 settembre 2012, ogni impianto sportivo dovrà obbligatoriamente essere dotato di defibrillatore semiautomatico (Dae), strumento che può essere determinante nel salvare la vita a chi è colpito da arresto cardiaco.
La scadenza si avvicina e le società sportive, ma non solo loro, sono chiamate ad ottemperare agli obblighi di legge. Cosa non semplicissima, sia per questioni di ordine economico (un defibrillatore costa attorno ai mille euro, ma si può arrivare anche a 2 mila) sia per motivi di ordine organizzativo (occorre trovare una o più persone che sappiano farlo usare). Anche in provincia, la corsa per arrivare preparati all’ora X è lanciata. Qualcuno è partito da tempo, qualcun altro sta recuperando il tempo perduto.
«Abbiamo proposto un primo incontro di sensibilizzazione al mondo sportivo feltrino già lo scorso dicembre e poi ne abbiamo organizzato uno anche in primavera» spiega Giovanni Pelosio, assessore allo sport al Comune di Feltre. «Da qualche giorno, in collaborazione con il Centro sportivo italiano, con Dolomiti Emergency e con il dottor Mauro Fantinel, abbiamo fatto partire un corso sull’uso de defibrillatore. La risposta è stata buona: gli iscritti sono infatti più di ottanta».
«Noi stiamo facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità ma anche le società dovranno darsi da fare» dice ancora Pelosio. «A quelle che all’entrata in vigore del decreto non saranno in regola non esiteremo a ritirare la convenzione in essere».
«A Belluno stiamo lavorando per fare in modo che a gennaio tutte le palestre di riferimento comunale (strutte delle scuole elementari e medie ndr) siano dotate di defibrillatore» afferma l’assessore Biagio Giannone. «la progettualità è comunque più ampia: l’obiettivo è arrivare ad avere una ventina di strumenti in ambito comunale».
A Chies d’Alpago il defibrillatore del campo sportivo arriverà per Natale. «Diciannove persone del nostro territorio hanno intanto già svolto il corso abilitante» spiega il sindaco, Gianluca Dal Borgo. «Tra esse anche alcuni giocatori e il presidente dell’Us Chies».
«A Longarone da un paio d’anni abbiamo due defibrillatori, donatici da un’azienda» afferma il primo cittadino, Roberto Padrin. «Li abbiamo collocati uno alla casa di riposo e uno alla struttura dei medici di base ma li utilizziamo, alla bisogna, anche per qualche evento sportivo. Obiettivo a breve termine è quello di acquistarne altri per avere una copertura più ampia».
A Ponte nelle Alpi, invece, tutte le palestre sono dotate di defibrillatore. «Le palestre scolastiche e il Pala Mares hanno il defibrillatore» dice il vicesindaco, Enrico De Bona. «A breve organizzeremo anche il corso di l’aggiornamento di coloro che sono preposti al suo utilizzo».
«I corsi di aggiornamento sono importanti ma è fondamentale far crescere, fin dalle giovani generazioni, la cultura sanitaria» aggiunge Dario Dal Magro, presidente del Centro sportivo italiano di Belluno. «Come Csi abbiamo sensibilizzato da tempo le nostre società e, in sinergia con il comitato di Feltre, proposto anche dei corsi».
A breve partiranno anche dei corsi organizzati dal comitato Fisi di Belluno. «Le società che organizzano gare sono tenute ad accertarsi che nell’impianto di riferimento ci sia il defibrillatore e anche le persone preposte al suo funzionamento» afferma Federica Monti, numero uno degli sport della neve provinciale. «Ma attenzione perché il focus non deve essere centrato esclusivamente sul momento agonistico: è fondamentale anche il momento degli allenamenti».
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