Denny Zardo cala il poker ed entra nella storia

L’esperto pilota raggiungeBaribbi e Merli nell’albo d’oro della cronoscalata. Pochi incidenti e tanto spettacolo per il folto pubblico lungo il percorso
BELLUNO. Tutto come da pronostico. Denny Zardo conquista la 43ª Alpe del Nevegal ed entra nella storia della manifestazione: il pilota trevigiano, infatti, a bordo della sua LolaB 99/50 formula 3000, ha vinto per la quarta volta la cronoscalata raggiungendo il bresciano Ezio Baribbi e il trentino Christian Merli.


In questa edizione il bel tempo l’ha fatta da padrone e quindi le sorprese dello scorso anno e del 2014 non ci sono state. Numeroso il pubblico che, approfittando della bella giornata, si è posizionato sui vari punti del percorso ad applaudire i vari piloti. A fine gara gran parte dei “tifosi” si sono riversati all’Alpe in Fiore dove c’era il “raggruppamento” delle auto ed era possibile incontrare i piloti.


Tuttavia non sono mancate le interruzioni e qualche insidia. In particolare durante la prima manche la competizione è stata interrotta a causa degli incidenti occorsi a Rebasti, Cercenà e Pizzoli. Non è mancata neppure qualche perdita di olio che non ha avuto alcuna conseguenza negativa nelle prestazioni dei piloti.


Nella seconda manche è andato tutto per il verso giusto senza incidenti o uscite di strada. L’unica breve interruzione c’è stata a metà della competizione delle auto storiche, quando una perdita d’olio ha costretto gli organizzatori ad intervenire per qualche bonifica sull’asfalto. Come riferito anche da alcuni driver, questa situazione li ha costretti a rallentare la velocità, perdendo qualche secondo nel tempo finale. Va sottolineata inoltre la prestazione di Franco Manzoni che, con una seconda parte di gara perfetta, è riuscito a conquistare lo scettro di “vice-Zardo”, con un distacco di 28”46 dal vincitore, a bordo dell’Osella Pa21S. Regolare la salita di Francesco Turatello, anche lui su Osella, che ha completato il podio.


I bellunesi non sono rimasti a guardare, primo fra tutti Domenico Dall’Ò. L’ormai veterano alpagoto, alla guida della Radical Propost, ha centrato il sesto posto assoluto, con un tempo totale di 5.41.36 e un distacco dal primo di 35”78. Al di là dell’ottimo piazzamento, Dall’Ò è riuscito nell’impresa di stabilire il record personale con l’ottimo tempo di 2’50”98 conquistato nella prima manche. Non ci poteva essere sicuramente esordio migliore nella Gda Comunication, la sua nuova scuderia modenese. Quattordicesimo posto per il castionese Paolino De Salvador, che avrà occasione di rifarsi nelle prossime gare.


Buona anche la prova di Alex Ferè, primo nella categoria N2000, al ritorno dopo tre anni di fermo con contemporaneo debutto con la Honda Civic Type-R, che ha fatto registrare un tempo totale pari a 6’40”20. Gli fa eco Mirto Saviane che, con la sua Renault Clio Williams, conquista la prima piazza nella categoria PROD S 2000 con un tempo di 6’55”87. Secondo posto nella categoria 1600 E2SS dei feltrini Fabrizio Bizzarini su Gloria Kit e Stefano De Gan nella categoria 1600 E1IT. Altro successo feltrino anche nella categoria 1600 TB con Alberto Fent.


Il Trofeo “Mario Facca”, destinato a colui che totalizzava il miglior tempo assoluto fra le auto storiche è stato vinto da Uberto Bonucci. Il pilota toscano, grazie alla sua esperienza, ha saputo “leggere” al meglio il tracciato inventando alcune traiettorie che gli hanno permesso di essere particolarmente veloce in alcuni tratti della cronoscalata. Al volante della sua Osella Pa9/90, rivista e aggiornata, non ha avuto rivali staccando Giovanni Ambroso, anch’egli su Osella Pa9/90, di 39”15. Il gradino più basso del podio è andato al trentino Remo Decarli su Fiat X 1/9.


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