«Dolomiti tranquilla. Nel nostro vivaio quasi tutti in regola»
Il dirigente Massimo Agnello commenta le nuove regole.
Dal 10 gennaio in campo solo vaccinati o guariti dal Covid
Un numero di tesserati giovanili che supera le 500 unità. D’altronde, sull’imponenza del movimento della Dolomiti Bellunesi vi erano pochi dubbi fin da quando era apparsa chiara la volontà di fusione da parte di Belluno, San Giorgio Sedico ed Union Feltre. Ora però anche il vivaio dolomitico deve fare i conti con la questione del Super green pass, obbligatorio da lunedì per poter svolgere partite ed allenamenti. La regola, lo ricordiamo, consentirà di giocare a qualsiasi sport di squadra solo giocatori vaccinati o guariti dal Covid.
C’è chi è favorevole alla misura e chi la considera una discriminazione, temendo ripercussioni future sul numero di iscrizioni nei settori giovanili e così via. A livello di under, prova a dare la propria lettura della situazione Massimo Agnello, responsabile del vivaio dolomitico.
«A dir la verità non siamo preoccupati delle conseguenze in termini di numeri sulle nostre formazioni», commenta il dirigente bellunese. «La media di ragazzi non vaccinati è di circa uno o due elementi per rosa, dunque non un dato in grado di scombussolarci chissà quanto nell’ottica della programmazione del resto della stagione. Stiamo comunque ancora aspettando di avere le indicazioni precise sull’argomento, anche solo per capire cosa nell’eventualità possono fare i giocatori non vaccinati».
Di sicuro c’è il dispiacere umano della situazione che verrà a crearsi, perché si può solo immaginare la tristezza nel dover allontanare dal campo un giovane.
«Senza dubbio le limitazioni non sono mai piacevoli. Al tempo stesso però come società dobbiamo applicare quanto ci viene detto in termini di regolamenti per superare l’emergenza legata al Covid».
Difficile invece vi sia un tentativo della Dolomiti Bellunesi di convincere i ragazzi e le loro famiglie a vaccinarsi, così da non interrompere l’attività sportiva.
«È corretto rispettare le idee e decisioni di ognuno, non mi sembra giusto insistere su decisioni spesso già prese e consolidate».
Le nuove regole valgano anche per allenatori e collaboratori.
«Qualche figura degli staff tecnici non vaccinata c’è, non però primi allenatori. come percentuali siamo come quelle dei giocatori, non temiamo ripercussioniDAPO
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